«Rivendico la scritta". Questa mattina in tribunale a Sassari si è tenuta l'udienza del processo in cui due militanti indipendentisti, Bruno Bellomonte, 74 anni, e il settantaseienne Mario Sanna, sono imputati per imbrattamento, perché avevano scritto nel 2018 sul muro di cinta della tenuta di Surigheddu, nell'agro di Alghero, «Sa terra sarda a su populu sardu».

Il primo si è sottoposto a esame e ha riferito le ragioni politiche dell'azione, mirata «a protestare», si riferisce in un comunicato dell'associazione Libertade «contro l'incuria e l'ignavia della Regione Sardegna che ha abbandonato quei luoghi facendo in modo che ciclicamente siano oggetto delle mire speculative di privati».

«Si tratta di terre fertilissime», conclude la nota, «di proprietà della Regione, che dovrebbero essere restituite ai sardi affinché le coltivino e possano produrre di nuovo lavoro per i giovani sardi». Il 17 giugno, davanti alla giudice Monia Adami, ci sarà la discussione finale in cui i due imputati saranno difesi dall'avvocata Giulia Lai.

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