«Ci sentiamo in gabbia, anzi peggio».

Gli inquilini delle palazzine comunali di via Rockefeller a Sassari, ai numeri 39 e 40, lamentano una situazione paradossale.

«Cinque anni fa - riferisce Gigi, un residente - hanno messo le transenne per motivi di sicurezza. A luglio 2023 sono ancora qui». Ma le recinzioni rappresentano soltanto parte dell’”imbragatura” che circonda gli stabili. «Nel 2021 - riferisce un’altra signora - hanno iniziato i lavori di manutenzione. Da allora si sono già succeduti almeno quattro appalti». Con il risultato che gli abitanti si trovano accerchiati da impalcature e per un periodo di tempo che ritengono ormai eccessivo.

«Perché devo sentirmi in prigione a casa mia?», questa la chiosa dei presenti, scesi ieri in strada per protestare. Anche perché, denunciano, «i lavori già compiuti non vanno bene». Dall’intonaco che si scrosta alle finestre che starebbero cadendo a pezzi, sono diverse le rimostranze.

«Nella parte posteriore - mostra Giovanni Coroforo, coordinatore del Comitato di quartiere Monserrato-Rizzeddu - siamo invasi dall’erba, così come da scarafaggi e topi». Dopo le contestazioni fatte a operai e architetti, gli abitanti si sarebbero sentiti dire: «Le case sono del Comune, non vostre». «Ci trattano da disagiati - continua Gigi - ma non lo siamo. Paghiamo le tasse e l’affitto come tutti». Intanto le impalcature continuano a schermare le palazzine come una maschera d’acciaio. «Quanto dobbiamo sopportare ancora?», conclude Giovanni Coroforo.  

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