Una perizia tecnica per accertare la verità sulla morte di Gianuario Derudas, schiacciato dal carrello elevatore che stava guidando nell’ecocentro di Sassari nel 2021. È quanto disposto ieri in tribunale dal giudice Paolo Bulla, che ha ordinato l’esame per verificare l’idoneità del mezzo coinvolto nell’incidente.

Il processo, che vede imputati per omicidio colposo Enrico Besta e Stefano Soro, dirigenti di Ambiente Italia, era ormai arrivato alle battute finali, dopo le discussioni delle parti nelle scorse settimane. La pm Erica Angioni aveva chiesto per entrambi una condanna a un anno e quattro mesi, ritenendo sussistenti responsabilità sia sul mancato controllo dell’uso delle cinture di sicurezza da parte del personale, sia sulla pendenza del percorso affrontato dalla vittima.

Secondo l’accusa, infatti, il manuale tecnico non autorizzerebbe l’impiego del muletto su pendenze superiori al 15%, mentre nel caso specifico la pendenza sarebbe stata del 21%.

A contestare questa ricostruzione è stato il difensore dei due imputati, l’avvocato Massimo Pellicciotto, che ha criticato l’impianto accusatorio. Nel corso del processo è stato acquisito anche il video della tragedia, che però non ha permesso di chiarire un punto essenziale: se Derudas indossasse o meno la cintura di sicurezza al momento dell’incidente.

Ora sarà la perizia disposta dal giudice a fornire, con ogni probabilità, l’ultima parola sulle cause della tragedia.

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