L’amministratore davanti al cittadino. Succede a Sassari, ieri nel quartiere Monserrato-Rizzeddu, nell’incontro organizzato dal comitato del rione tra i residenti e 4 assessori più il presidente del Consiglio comunale Maurilio Murru. «Abbiamo problemi - riferisce il coordinatore dell’associazione Giovanni Coroforo - che risalgono a 15-20 anni fa. La gente non ne può più».

Piazze ricoperte da materiali abbandonati, incuria del verde e il presunto inquinamento elettromagnetico che si chiede di misurare con urgenza e che deriverebbe dai ripetitori telefonici.

«Le zone che mi descrivete appartengono ad Area - ribatte Antonello Sassu, assessore dell’Ambiente - noi non possiamo intervenire». Le rimostranze però continuano, si fanno personali come la donna che lamenta «i ponteggi davanti alla finestra da due anni» o gli anziani che protestano per la chiusura dell’Auser, l’unico spazio aggregativo per la loro fascia d’età in zona. Gli assessori, da Gianfranco Meazza, responsabile dei Servizi sociali, e Carlo Sardara, titolare delle Infrastrutture e Mobilità, ribattono e talvolta i toni si fanno accesi. Qualche abitante se ne va perché «non voglio ascoltare comizi» o perché insoddisfatti dalle risposte.

È Sardara a chiosare sulle difficoltà dell’amministrare: «Qui ci saranno le zone 30 e si investiranno molti soldi ma ogni volta spuntano nuove criticità». Intanto, come denuncia il parroco don Franco, «nel quartiere è forte la dispersione scolastica. I ragazzi abbandonano lo studio già dalle medie». Una piaga che collega Monserrato-Rizzeddu al resto della regione.

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