Non luogo a procedere. Il gup Sergio De Luca ha disposto, nei giorni scorsi in tribunale a Sassari, l’assoluzione per tre lavoratori ambulanti accusati di indebita percezione di contributi a fondo perduto.

Nel procedimento si faceva riferimento alle somme erogate per la categoria di lavoratori dalla Regione tra il 2020 e il 2021 durante il periodo covid. Due tranches da 6mila e 7mila euro per i due anni che, secondo le accuse, non sarebbero state cumulabili. Di diverso parere l’avvocato Simone Pisano, che ha assistito i tre lavoratori nel corso della vicenda giudiziaria innescata dalle indagini portate avanti dalla guardia di Finanza di Bosa.

Il legale ha rimarcato come  le due cifre avessero una causale di indennizzo diversa, una per “la riduzione dell’attività lavorativa e il conseguente mancato reddito nel 2020 dovuto all’emergenza epidemiologica da Covid -19"; l’altra, con legge regionale del 2021, per “l’interruzione dell’attività lavorativa in qualità di operatore del settore delle feste e delle sagre paesane nel periodo compreso tra il 19 marzo 2020 fino al 31 dicembre 2020”. Stesse argomentazioni peraltro già espresse dal tribunale del Riesame di Sassari qualche mese fa sugli stessi episodi.

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