Sassari consegna le chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Ieri in consiglio comunale il voto a maggioranza a favore della mozione presentata da Stefano Manai e Anna Paola Rubattu. Un passaggio avvenuto al termine di quasi due ore di dibattito che ha visto qualche momento di tensione tra le parti.

«Con questa mozione - spiega Manai - chiediamo di compiere un atto sobrio e utile. Chiavi della città a Francesca Albanese per un lavoro istituzionale svolto con metodo e indipendenza; solidarietà pubblica e difesa dell’autonomia del suo mandato da pressioni e intimidazioni; formazione civica a Sassari su diritto e diritti. È una scelta dentro le nostre competenze e coerente con l’idea di città che vogliamo essere: una Sassari che, quando la realtà è più dura, non rinuncia ai fatti, alle regole e alla responsabilità».

Parole sostenute, tra gli altri, da Giovanni Desole per il gruppo Sassari Progressista e Solidale. «Non sono un gesto di ospitalità alla ricerca di visibilità - riferisce – sono una presa di posizione netta. E davanti alle tragedie di questo tempo, non ci si può permettere di non scegliere. E di posizionarsi, anche affidandosi ai simboli e alle azioni simboliche ad alto impatto». Con toni simili si affiancano alla maggioranza le pentastellate Noemi Piga e Chiara Musio, Melania Delogu e Nicola Ribichesu per Alleanza Verdi Sinistra, Antonietta Fois, Antonio Planetta, Tomasina Serratrice per il Pd.

Contrarietà assoluta alla mozione invece da parte di Fratelli d’Italia. «Giudico questa mozione strumentale e ipocrita - dichiara il capogruppo Roberto Cadeddu  -che vuole dividere questa città tra chi è sensibile e chi è no». Lo stesso esponente meloniano suggerisce tra le righe che il voto a favore della Albanese nasconda una critica al governo.

Mario Pingerna, presidente del consiglio comunale, afferma: «Non si tratta di un atto politico ma simbolico. È una onorificenza solenne, civica». All’attacco anche Antonello Sassu, di Sassari Progetto Comune: «Albanese non rappresenta nulla, solo se stessa». E propone invece di dare le chiavi al cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme. Le parole di Sassu poi su un presunto antisemitismo che aleggerebbe in Aula innescano lo scontro proprio con Pingerna. «Le sue parole sono al limite della diffamazione», sottolinea quest’ultimo. L’intervento finale del sindaco Giuseppe Mascia ricorda la sensibilità che altrove manca. Infine il voto favorevole a maggioranza.

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