Si è tenuta ieri a Sassari, al Teatro Comunale, l’iniziativa “Sempre in prima fila”. Una campagna di educazione alla legalità e di sensibilizzazione contro il bullismo e cyberbullismo promossa dal Comune e dalla polizia locale. Coinvolti nella raccolta dati 789 studenti delle scuole superiori cittadine, 251 docenti e 315 genitori di ragazzi tra i 14 e i 19 anni.

Dalle rilevazioni emerge che i due fenomeni sono purtroppo una costante nella vita dei ragazzi tanto che il 34,1% dei giovani è stato vittima di atti di bullismo e il 18 di cyberbullismo. Secondo il 48,5% dei teenager le condotte consistono in insulti e nell’esclusione dal gruppo. Colpisce in negativo che quasi il 47% dei ragazzi non troverebbe supporto dai docenti.

"Per noi- dichiara Gianni Serra, comandante della polizia locale- è la prevenzione il miglior investimento. Bisogna rafforzare la cultura del rispetto e della responsabilità collettiva”. Fondamentale poi cambiare i linguaggi e creare una rete che permetta di intervenire quando accadono episodi del genere, molto frequenti anche secondo i docenti i quali dichiarano, nel 67,7% dei casi, di averne visto gli effetti sui loro allievi.

Oltre la metà degli insegnanti ritiene che bisogni prepararsi sull’argomento e che lo strumento più utile siano gli sportelli di ascolto mentre per i giovani quelli psicologici. L’ampiezza del fenomeno, secondo il 41,3% dei genitori, richiederebbe un supporto più importante della scuola, ritenuta adatta solo nel 13,7% del campione intervistato. Nel corso dell’incontro, partecipato da diverse scuole, hanno parlato anche una ragazza a suo tempo bullizzata, e Paolo Picchio, la cui figlia si tolse la vita dopo la diffusione di un video in cui appariva priva di conoscenza.

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