«L'azzeramento del servizio di assistenza ai malati psichiatrici nella città di Sassari è dietro l'angolo».

La consigliera regionale del M5s Desirè Manca ha presentato un’interrogazione al presidente Christian Solinas e all’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria, sottoscritta dai consiglieri regionali di minoranza del Nord Sardegna Daniele Cocco, Antonio Piu, Gianfranco Ganau e Gianfranco Satta per chiedere quali atti e misure intendano adottare per garantire l’immediato avvio della nuova procedura ad evidenza pubblica, fondamentale per garantire la continuità del servizio e il mantenimento dei livelli occupazionali.

«É sempre più critica la condizione – si legge nella nota – in cui versa la struttura sanitaria di Rizzeddu, che attualmente ospita una quindicina di pazienti: la Direzione della SC Acquisti beni e servizi di ARES ha comunicato alla Cooperativa Sociale Elleuno che il 30 giugno prossimo la struttura “Le Ginestre” dovrà chiudere i battenti. Al dramma per pazienti e familiari che perderanno una struttura di riferimento essenziale per la gestione delle patologie, si somma il dramma senza fine che coinvolge le figure professionali impiegate nella Cooperativa Elleuno di Casale Monferrato che, in assenza di una gara d'appalto, rischiano ogni mese di perdere il lavoro».

«Sassari e zone limitrofe rischiano di restare prive di strutture di accoglienza pubbliche per pazienti psichiatrici e oltre cinquanta lavoratori con esperienza pluriennale continuano a convivere con il rischio licenziamento, dal momento che Ares non ha nemmeno indicato alternative a tutela dei pazienti e del personale in termini di stabilità e continuità lavorativa. I rappresentanti sindacali che stanno portando avanti questa vertenza - prosegue la consigliera del M5s - hanno inviato una lettera all'assessore Doria, ricordando allo stesso che questa decisione contraddice palesemente le posizioni e le prospettive ampiamente discusse e condivise nei tavoli di confronto. Pertanto, assessore Doria, rispetti gli impegni presi e si attivi affinché questa situazione critica venga risolta una volta per tutte».

«Siamo alle solite – aggiunge Daniele Cocco - a subire è sempre l’anello più debole della catena sociale, ovvero i pazienti e i lavoratori le cui prospettive di vita sono legate all’azione della politica che spesso si dimentica dei bisogni essenziali dei suoi cittadini più deboli».

«La paventata chiusura della struttura di assistenza dei pazienti psichiatrici di Rizzeddu - commenta Gianfranco Ganau - va evitata ad ogni costo. Una "deportazione" dei soggetti ospitati nel centro creerebbe gravissimi e non tollerabili disagi ai pazienti e alle famiglie. Dove è finito l'impegno preso da Assessore Doria e vertici ASL di bandire una nuova gara d'appalto per garantire i servizi e la continuità operativa dei lavoratori ? Si rispettino gli impegni e non si privi il territorio di un'altra struttura assistenziale. Massima solidarietà con i pazienti, familiari e lavoratori».

«Da troppo tempo, sono anni ormai, Rizzeddu attende decisioni dalla Regione - ricorda Antonio Piu consigliere regionale di Europa verde - i pazienti, i familiari e i lavoratori non possono continuare a vivere nell’incertezza. Il territorio non può correre il rischio di perdere un’assistenza sanitaria fondamentale. Che fine farebbero i pazienti psichiatrici di Sassari e del territorio? L’assessore faccia la sua parte e si dia avvio al nuovo bando una volta per tutte».

«L'annuncio dell'imminente azzeramento del servizio di assistenza ai malati psichiatrici ospitati presso Rizzeddu a Sassari - conclude Gianfranco Satta - rappresenta una notizia sconcertante. La chiusura della struttura sanitaria, prevista per il 30 giugno, qualora si tramutasse in realtà, rischia seriamente di creare l’ennesimo vuoto nell'assistenza a coloro che più ne hanno bisogno. Preoccupa anche la situazione legata ai lavoratori, che come sempre subiscono i tagli indiscriminati della politica insensibile alle tematiche sociali e del lavoro. È fondamentale che la Regione intervenga al più presto senza alcun indugio per trovare una soluzione sostenibile e garantire il mantenimento del servizio, indispensabile per i pazienti, famiglie e lavoratori».

(Unioneonline/D)

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Riceviamo e pubblichiamo:

“La direzione aziendale della Asl di Sassari precisa quanto segue.

Gli ospiti attualmente presenti presso la Comunità protetta le “Ginestre”, situata nel parco di Rizzeddu a Sassari, non sono pazienti psichiatrici. Tutti i pazienti infatti sono stati valutati dalle Unità di Valutazione Territoriale (UVT) che hanno definito i loro bisogni di salute come bisogni socioassistenziali, per tale motivo dovranno essere accolti in strutture accreditate che rispondano maggiormente alle loro esigenze di salute.

Inoltre è utile precisare che la comunità protetta “Le Ginestre” è nata in seguito alla legge 180/1978, quale struttura sostitutiva dell’Ospedale Psichiatrico Rizzeddu. Le tre strutture, inaugurate nel 1998, hanno sopperito alla carenza di strutture dedicate alla accoglienza e alla riabilitazione dei pazienti psichiatrici. Successivamente anche in Sardegna si è proceduto alla apertura delle strutture accreditate e contrattualizzate, dove i pazienti entrano con un progetto terapeutico riabilitativo individuale (PTAI) che prevede dei livelli riabilitativi con un tempo preciso di permanenza in struttura, eventualmente prorogabile, ma sempre monitorato rispetto alle condizioni cliniche del paziente.

Durante la permanenza in struttura, le équipe dei Centri di Salute Mentale (CSM) che hanno in carico il paziente, elaborano il progetto che si completa con la dimissione, questo per evitare che le strutture possano di nuovo trasformarsi in manicomi.

Ora, in vista delle nuove normative, per la Struttura di Rizzeddu si stanno gettando le basi per una riconversione della stessa che sia più funzionale e rispondente ai bisogni dei pazienti e del territorio e con una mission di accoglienza e assistenza di tipo socio-assistenziale. Nel frattempo però, per i pazienti attualmente ricoverati nella struttura e per i quali l’Uvt ha stabilito un percorso socio-riabilitativo si stanno valutando, in accordo con i Csm, nuovi percorsi in strutture più adeguate del territorio, così come per quelli con una valutazione Uvt di assistenza esclusivamente sociale.

Si sottolinea che per tutti i pazienti che verrà stabilita un’assistenza domiciliare, la stessa verrà garantita dagli operatori che si occupano di salute mentale territoriale”.

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