Vertenza storica per l’area industriale di Porto Torres, una sentenza del Tar che dà ragione al Consorzio provinciale industriale di Sassari che potrà avere a disposizione circa 320 ettari di aree improduttive, di proprietà di Eni, dove nascerà un Distretto di idrogeno verde. Si tratta di un progetto di sviluppo innovativo, realizzato dalla società Nuove Tecno Energie Idrogeno - multinazionale Italo-francese- e approvato dalla Regione Sardegna che prevede un investimento pari a 70 milioni di euro e la capacità di investirne fino a 200, primo nella graduatoria per la capacità di costruire una filiera produttiva e portare con sé una serie di attività industriali.

Un passaggio che segna nuovi scenari, con possibilità di sviluppo per il territorio, un piano condiviso dal Consorzio industriale, nella persona del presidente Valerio Scanu e del direttore, Salvatore Demontis, dai sindaci di Porto Torres e Alghero, Massimo Mulas e Mario Conoci e dal commissario della Provincia di Sassari, Pietro Fois. Insieme ai legali dell'ente consortile, hanno illustrato la procedura di retrocessione delle aree avviata dal Cipss. «La sentenza conferma il ruolo centrale dei consorzi industriali nel definire la programmazione strategica per lo sviluppo economico territoriale», ha detto il presidente Scanu. Il Consorzio ha individuato obiettivi chiari: la riqualificazione del porto industriale con la realizzazione di una nuova banchina tra la diga foranea e il pontile secchi, progetto già condiviso con l’Autorità di sistema portuale. Inoltre nei vari spazi retro portuali si potranno sviluppare attività, quali la cantieristica navale, hub per la logistica dei trasporti e le attività della economia del mare. «Lo sviluppo della filiera dell’idrogeno  verde è in costante crescita in Europa  e in Italia e il progetto presentato da un gruppo industriale solido e qualificato potrà realizzarsi a Porto Torres  - per questo riteniamo valido il progetto che si è aggiudicato con un contributo dal Pnrr di 10milioni di euro per un investimento di circa 74milioni di euro».

Per il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas «È un’opportunità, perché da anni tentiamo di far comprendere questa realtà ad un interlocutore che non ha mai riconosciuto a questo territorio la giusta dignità. Mi auguro che si prosegua nel mantenere il dialogo con Eni. Credo che questa sentenza debba cristallizzare un momento, metterlo in archivio e far riaprire un nuovo fronte con un interlocutore importante per fare in modo che si accolgano altri interlocutori importanti che questo territorio vuole accogliere per rilanciare in un’area un nuovo sviluppo futuro per tutto il Nord Sardegna». Per il direttore Salvatore Demontis «questa sentenza conferma il ruolo del Consorzio industriale assegnato dalla legge. Le aree all’interno del Piano regolatore territoriale, infatti, sono soggette a vincolo amministrativo e le attività che possono essere realizzate devono essere coerenti con la programmazione strategica del Consorzio». 

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