Porto Torres, uccise i suoceri con l'ascia: ricorso in Cassazione contro l'ergastolo per Baule
La richiesta depositata dal legale del muratore 43enne. La Corte, nei due gradi di giudizio, aveva negato il riconoscimento delle attenuanti generichePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ricorso in Cassazione contro la sentenza di condanna all’ergastolo, emessa il 31 marzo scorso dalla Corte d’assise di Sassari a Fulvio Baule, il muratore 43enne di Ploaghe, condannato alla massima pena detentiva per aver ucciso a colpi d’accetta i suoceri, Basilio Saladdino e Caterina Liliana Mancusa, e per aver aggredito brutalmente la ex moglie, Ilaria Saladdino, da cui si era appena separato. La richiesta è stata depositata nel mese di luglio dall’avvocato difensore, Nicola Lucchi, che sostiene vi sia «una erronea applicazione delle norme giuridiche in materia di attenuanti generiche, con sovrapposizione della valutazione degli elementi positivi della condotta del reo e del suo stato psichico».
La Corte nella sentenza di primo grado e nella successiva in appello aveva negato il riconoscimento delle attenuanti generiche, richieste dalla difesa per una ridefinizione della pena inflitta a Baule, condannato all’ergastolo con isolamento diurno per un anno, interdizione dai pubblici uffici, decadenza dalla responsabilità genitoriale e anche al pagamento delle provvisionali ai familiari delle vittime che si erano costituiti parti civili. Il duplice omicidio avvenne la sera del 26 febbraio del 2022, quando il muratore di Ploaghe, riportò riportato i figli dalla moglie, Ilaria Saladdino, che si era trasferita a Porto Torres, presso la casa dei genitori in via Principessa Giovanna.
La aggredì per strada a seguito di una lite furiosa, poi prese l’ascia dal portabagagli della sua auto e colpi più volte il suocero Basilio. In seguito rincorse la suocera Liliana che, colpita selvaggiamente, morì dopo un mese di coma. Baule si allontanò dal luogo dell’omicidio, commesso davanti ai due figli gemelli di appena un anno, consegnandosi più tardi ai carabinieri.