Porto Torres, si rifugia alla stazione: "Scappo dalla violenza"
Sul corpo i segni delle bruciature di sigaretta e i lividi
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Valigie, materassini, sacchi di plastica pieni di vestiti stipati nel sedile posteriore dell’auto: da una settimana Angelica Dordevic, una donna di 54 anni originaria della Croazia ma cittadina italiana, ha trovato rifugio a Porto Torres, dorme all’interno della sua auto parcheggiata nel piazzale della stazione dei treni di via Funtana Vecchia, è disperata e chiede aiuto.
A poca distanza dalla sua vettura ha sistemato una sedia, un passeggino per trasportare l’acqua che raccoglie da una fontana in una palazzina poco distante e qualche volta stende i panni. I residenti protestano, vogliono che si allontani e che abbandoni la zona. “Troppo degrado - dicono – non ci sentiamo sicuri”. Qualcuno, invece, le offre dell’acqua.
Parla, racconta la sua storia ma non vuole essere fotografata. “Non faccio del male a nessuno – replica la donna – mi sono fermata qui perché ho fuso il motore della macchina, e il vicinato mi accusa di tutto, ma se l’auto non parte non posso andarmene. Un carro attrezzista è venuto per caricarla e portarla via ma quando ha visto i vigili urbani è scappato”. Nei giorni scorsi ha subito un controllo da parte dei carabinieri e questa mattina a fargli visita sono stati gli agenti della Polizia Locale.
Tempo fa alloggiava al campo rom di Ponte Pizzinnu, poi il trasferimento nel Comune di Sorso nella casa dove viveva con il suo compagno. “Da lì sono scappata – prosegue Angelica - per le continue violenze subìte”. Mostra le bruciature provocate dalle sigarette, i lividi sul corpo, i segni dei maltrattamenti sopportati da troppo tempo. “Voglio andare lontano dalla Sardegna – conclude - e se avessi i soldi mi prenderei i miei quattro stracci e salirei su una nave per scappare via”.