Porto Torres, sciopero al deposito Eni: «Cinque unità lavorano per dieci»
Personale in sofferenza, denunciano i sindacatiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sciopero con presidio davanti ai cancelli del deposito Eni Spa, nell’area industriale di Porto Torres. L’astensione dal lavoro è stata proclamata dalle segreterie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Cisl rappresentate da Gianfranco Murtinu, Davide Tilocca e Giovanni Tavera. «Nel deposito Eni Spa di Porto Torres assistiamo a una condotta aziendale sconcertante, con il personale operativo in sofferenza per la carenza di due addetti, la società ne allontana altri tre mandandoli in trasferta a rinforzare i siti del Nord Italia, lasciando 5 operatori a fare il lavoro di 10».
Questa la situazione denunciata dalle organizzazioni sindacali. «Questo non solo mette il deposito in condizioni di non operare come dovrebbe ma che rischia anche di compromettere la sicurezza di persone e impianti; un comportamento ai limiti dell’ irresponsabilità se si ricorda, nemmeno un’anno fa, la tragedia di Calenzano con l’esplosione nel deposito eni che fece 5 morti e alcuni feriti gravi, vicino a Firenze», sostengono i segretari Murtinu, Tilocca e Tavera. «Eni, per risparmiare qualche spicciolo, non ha voluto confermare i due addetti a tempo determinato che fino a poco tempo fa operavano nel deposito, cosa che avrebbe potuto consentire, seppur in maniera condizionata, la gestione operativa anche in presenza delle trasferte e ha deciso di far pesare solo sulla base di Porto Torres un momento di difficoltà di altri siti». Gli esponenti delle tre sigle sindacali ribadiscono che «non si può accettare questa l’iniqua decisione di penalizzare solo il sito sardo senza aver nem- meno cercato altre soluzioni. Non si possono tollerare azioni unilaterali che possano mettere in discussione ulteriori insediamenti industriali del nostro territorio dal quale dipendono decine di famiglie di lavoratori e lavoratrici diretti e indiretti.» Perciò, anche a causa della sorda arroganza dimostrata dai dirigenti nazionali di eni durante un incontro di “raffreddamento”, RSU e OO.SS. hanno deciso di confermare lo sciopero nel sito per il 10 e 14 novembre prossimi e si riservano ulteriori iniziative nel prossimo futuro.
