Porto Torres ricorda i caduti: «Non possiamo abituarci alla guerra»
Il sindaco Massimo Mulas ha aperto la cerimonia dedicata alla Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze ArmatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La tragedia della guerra è riapparsa nel nostro Continente e ad oggi, a distanza di anni dolorosi, ancora non si intravede uno spiraglio della fine di un conflitto carico di morte e distruzione. Eppure la pace continua a gridare la sua urgenza, una pace giusta fondata sul rispetto del diritto internazionale e sulla libertà, perché non possiamo abituarci alla guerra».
Con queste parole il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, ha aperto la cerimonia del 4 novembre dedicata alla Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Dopo la santa messa, celebrata da don Narcissè, presso la chiesa della Beata Vergine della Consolata, il primo cittadino insieme ad alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, come da tradizione, ha reso onore alla memoria di tutti i caduti della Grande Guerra con una celebrazione solenne che si è tenuta in piazza Umberto I° con il raduno davanti al monumento ai Caduti delle autorità militari, civili e religiose e dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e Anmi con il presidente Aniello Annunziata, compresi alcuni rappresentanti delle associazioni come Il Rotary Club Porto Torres.
Il rito ha avuto inizio con l’Alzabandiera e l’esecuzione dell’inno nazionale, seguiti dalla lettura della Preghiera del Combattente da parte del presidente dell’associazione Combattenti e Reduci, Moreno Nocco e, successivamente, con la lettura della motivazione della medaglia d’oro al valore militare del Milite Ignoto. Al termine il corteo ha raggiunto il cimitero di via Balai dove sono state deposte le corone d’alloro sulle tombe del carabiniere Walter Frau e del finanziere Salvatore Cabitta, entrambi decorati con la medaglia d’oro al valore militare.
Una commemorazione che si è tenuta alla presenza dei carabinieri, degli uomini delle Fiamme Gialle e degli agenti della Polizia locale. Walter Frau era caduto, con il collega Ciriaco Carru, nel 1995 nel corso di un conflitto a fuoco con una banda di rapinatori a Chilivani; Salvatore Cabitta, disarmato e in libera uscita, nel 1966 era stato assassinato dai componenti di una banda di terroristi.
