Porto Torres: processo in aula alla raccolta rifiuti
La questione sollevata dal consigliere Bassu con un’interpellanza
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Processo in aula ai disservizi della raccolta sui rifiuti urbani a Porto Torres: il tema, sollevato dall’interpellanza del consigliere Michele Bassu sullo “Stato di applicazione del contratto di appalto del servizio di spazzamento, raccolta differenziata, trasporto, smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati e servizi complementari”, ha animato il consiglio comunale dove maggioranza e opposizione hanno condannato i troppi inadempimenti di chi gestisce il servizio.
“La raccolta fa flop per le troppe inefficienze segnalate quotidianamente dai cittadini e da noi amministratori – ha sottolineato Bassu -, tratti urbani degradati, contenuti del capitolato disattesi come lo spazzamento nei quartieri e vuotamento dei cestini, residui della spazzatura che si perdono mentre si maneggiano i sacchetti e i mastelli riposti in maniera disordinata, oltre alla mancata pulizia delle spiagge”. Troppi ingranaggi rotti nel sistema della raccolta e la nuova gara dovrebbe essere un’importante occasione per sistemarli. La Tari rischia di aumentare per un servizio ritenuto scadente dai cittadini.
Sul caos della raccolta si è aperta una discussione fiume in cui il consigliere Bastianino Spanu ha chiesto di convocare l’azienda che gestisce l’appalto per la grave situazione di emergenza sanitaria. “Occorre applicare le penalità in maniera retroattiva e chiedere alla società di attuare misure compensative incrementando i servizi fino ad ora disattesi”. Il sindaco Massimo Mulas si è detto favorevole alla proposta di avviare un confronto serrato con l'azienda. “In vista della scrittura del capitolato del prossimo appalto che scade nell’aprile del 2022 – ha detto - evidenzieremo tutte le criticità che stanno emergendo per progettare un servizio di qualità”. L’assessore all’Ambiente Daniele Amato ha sottolineato che in 4 anni sono state applicate all’azienda circa 20mila euro di penalità a fronte di un costo annuale del servizio di 3 milioni e 600mila circa per sei anni.