Porto Torres ospita “Trame di Pace”, l'opera dell'artista Cinzia Porcheddu
Non solo un sostegno al popolo martoriato della Palestina, ma anche simbolo della pace e della lotta al disarmo in tutto il mondoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non solo un sostegno al popolo martoriato della Palestina, ma anche simbolo della pace e della lotta al disarmo in tutto il mondo.
Questo il significato dell’opera artistica “TraMarE Pace”, realizzata dalla scultrice turritana Cinzia Porcheddu, in collaborazione volontaria di amici, parenti e alcune persone coinvolte nella manifestazione per la Palestina svoltasi il 30 settembre scorso a Porto Torres.
La scultura verrà installata domani, sabato 13 dicembre alle ore 16.30, presso la stazione marittima – centro intermodale, dove sarà visitabile fino a domenica 11 gennaio dalle 8 alle 2.
L’opera è composta da una rete da pesca, che regge delle altalene simbolo di gioco, liberazione e di distacco dalla difficile realtà in cui vivono i popoli oppressi dai conflitti. Le altalene accolgono dei bambini avvolti nel lenzuolo, triste immagine e simbolo che dai paesi vittime di guerra arriva agli occhi della umanità ormai da anni. La rete è uno dei simboli della Kefiah palestinese, che rappresenta il legame intrinseco di questo popolo con il Mare. I bambini sono realizzati con farina sale e acqua, beni facilmente reperibili, mentre per le popolazioni vittime di guerra spesso rappresentano beni difficilmente accessibili.
«Il popolo palestinese sta dimostrando di fronte a tutto il mondo una resilienza incredibile, ma ha bisogno di sentire il sostegno da parte di tutti noi- ha detto Cinzia Porcheddu - parlare dei Palestinesi vuol dire non dimenticare, ciò fa sì che loro esistano al di là di chi ha scelto di non riconoscere la loro identità. Non rinunciando a ricordare gli altri Paesi ovunque coinvolti in conflitti, ormai da tempo immemore».
Le panchine della stazione marittima saranno alternativamente occupate da sagome di cartone raffiguranti personalità riconosciute a livello internazionale per le loro azioni messe in campo a sostegno della Pace e del disarmo nel mondo. L’effetto che si vuole creare con questa parte dell’installazione è quello di invogliare il pubblico che visiterà la Stazione Marittima a sedersi a fianco di queste “sagome”, per leggere e conoscere la storia degli “Operatori di pace” ricordati, come se i visitatori stessero “dialogando” realmente con loro.
