Porto Torres, discarica Minciaredda: "Veleni a 20 metri dal suolo”
Accolta dal pm la documentazione presentata dal legale del ministero della Transizione Ecologica
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Il pubblico ministero Enrica Angioi accoglie la documentazione presentata dal legale del ministero della Transizione Ecologica, Giandomenico Tenaglia, parte civile del processo sulla discarica abusiva di Minciaredda, il sito inquinato della zona industriale di Minciaredda.
Sul banco degli imputati i manager dell’ex Syndial, Gianluca D’Aquila, Luigi Volpe, Francesco Misuraca e Giovanni Milani, accusati dalla Procura di disastro ambientale per non aver provveduto alla manutenzione, sorveglianza e controlli sulla cosiddetta collina dei veleni.
Gli atti prodotti dall’avvocatura di Stato evidenziano che “le analisi chimiche, eseguite nei campioni di terreno prelevati dal suolo della discarica di Minciaredda fino alla profondità di massimo 20 metri, rilevano la presenza di idrocarburi leggeri e pesanti”.
Parametri elevati tali da commettere fatti diretti a provocare un disastro ambientale con conseguente pericolo per la incolumità delle persone.
Gli atti già consegnati alla Procura passeranno al vaglio anche della difesa, rappresentata dai legali Piero Arru, Fulvio Simoni e Maurizio Bazzoli che hanno chiesto ulteriore tempo per esaminare la documentazione.
Il collegio presieduto dal giudice Mauro Pusceddu ha rinviato l’udienza al primo marzo quando si chiuderà l’istruttoria dibattimentale del caso Eni, con produzioni di atti che la difesa e le parti civili intendono eventualmente presentare. Nello stesso giorno si fisserà il calendario della discussione del pm e della difesa. In aula aula anche gli avvocati delle altre parti civili: Anna Laura Vargiu e FabriziomBionda per i Comuni di Sassari e Porto Torres, Ivan Cermelli per il Parco Nazionale dell'Asinara e Gian Michele Sideri per il Wwf.