Porto Torres da 60 anni sito industriale: «Il territorio deve essere risarcito»
Il messaggio dell’ambientalista Giuseppe AlessoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un risarcimento dei valori ambientali che negli anni si sono persi nel territorio di Porto Torres, una zona che conta una vasta area industriale di circa 2.350 ettari. Non bastano le bonifiche e le azioni di ripristino dei siti inquinati, ma una seconda modalità si apre a possibili riparazioni non strettamente legate all'ambiente. Interventi compensativi a favore della comunità che ha subito l’impatto di una infrastruttura industriale complessa e impattante, che potrebbero tradursi in opere pubbliche e trasformazioni puntuali che richiedono di bilanciare effetti negativi procurati in oltre 60 anni di industria.
Il messaggio è stato lanciato dall'ambientalista Giuseppe Alesso, presidente dell’associazione Tuteliamo il Golfo dell’Asinara, in occasione del convegno con al centro il tema sulla transizione energetica, affrontato nei giorni scorsi a Porto Torres.
«Chiedo ai rappresentanti dell’amministrazione regionale una equità sociale, una giustizia ambientale per la popolazione di Porto Torres», sottolinea Alesso, «laddove la politica si prende le sue responsabilità e decide che questa città ancora una volta è chiamata ad offrire il suo territorio per il bene di tutti, vorrei che si iniziasse a pensare ad una sorta di compensazione per questa disponibilità che va avanti ormai da 60 anni e che è costata tanto, senza mai essere stata adeguatamente compensata».
Una sorta di ridistribuzione equa di quelle risorse che provengono dalla produzione energetica di questo territorio e che vanno a beneficio di tutti. «Anche in termini di manutenzione di alcune opere pubbliche o monumenti simbolo della città che ospita da 42 anni la centrale termoelettrica di Fiume Santo», osserva Alesso. «Da anni sfruttata come sito industriale che oggi compare in quell’1 per cento di aree idonee, individuate in tutta la Sardegna, ad ospitare impianti produttivi di energia elettrica, subendo il totale peso del raggiungimento degli obiettivi imposti dalla transizione energetica, credo - aggiunge Giuseppe Alesso - che questa disponibilità a diventare sede di centrale a gas debba essere ricompensata a causa dell’impatto ambientale e paesaggistico che subisce a differenza di altri territori».