Le porte si chiudono e il territorio perde un’altra istituzione.

L’ufficio del giudice di pace di Porto Torres deve sbarrare i battenti. Lo ha deciso la giunta comunale che a chiare lettere spiega le motivazioni della decisione nello stesso atto deliberativo: un numero limitato di cause ed una bassa frequenza delle udienze penali e civili tale da rendere antieconomica la spesa a carico del bilancio comunale.

L'amministrazione, inoltre, non sarebbe più in grado di garantire la funzionalità del servizio in termini di personale da impiegare, “per la ridottissima pianta organica”.

Sono circa 70 i procedimenti penali e un centinaio quelli civili, «numeri ridicoli per una città di 22mila abitanti» in cui risulterebbe poco vantaggioso mantenere l'ufficio «poiché gli avvocati e gli utenti preferiscono recarsi al Tribunale di Sassari e per le notifiche all'ufficiale giudiziario», sostiene la giunta.

«Il numero dei procedimenti– sottolinea il sindaco Sean Wheeler – non giustificano l'utilizzo di due risorse umane comunali, dei locali e di tutte le altre spese a nostro carico».

Nel 2013 l’amministrazione in seguito alla decisione del legislatore di sopprimere le sedi del Giudice di Pace si era fatta carico delle spese di funzionamento del servizio di giustizia, mettendo a disposizione oltre ai locali presso il Comando di Polizia locale, il personale necessario e pari all' organico previsto: due cancellieri che andranno a ricoprire altri ruoli, affiancati dal Giudice di pace dipendente del Ministero di grazia e giustizia.

Ora gli avvocati minacciano battaglia e chiedono un incontro al sindaco e alla giunta.
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