Porto Torres, artisti uniti "firmano" il nuovo Tabernacolo e fonte battesimale
Quello precedente era stato rubato nella chiesa del Cristo RisortoL’arte di Jacopo Scassellati, le mani preziose dell’artigiano Giovanni Battista Ibba, le rifiniture del marmista Pasquale Masala, la precisione del falegname Francesco Billi e dell'artista Gerolamo Scarpin per il nuovo tabernacolo e la nuova fonte battesimale, opere interamente progettate da don Michele Murgia, il parroco della chiesa del Cristo Risorto, il luogo di culto che a Porto Torres, nell’agosto scorso, ha subito il furto di diversi oggetti sacri, trafugati dalla sagrestia. Una rinascita dopo il reato che aveva colpito la comunità parrocchiale. Nel pomeriggio l’inaugurazione con don Murgia, sostenuto dal padre Marco e dai fedeli.
In tanti ad assistere ad un momento particolarmente intenso. «Devo ringraziare tante persone, non solo per il sostegno economico, ma soprattutto per la vicinanza e per la solidarietà che ha animato non solo la comunità parrocchiale ma tutta la cittadinanza di Porto Torres, la diocesi di Sassari e i diversi sacerdoti della nostra regione e oltre i confini dell’Isola- ha detto don Murgia- quindi dalla brutta notizia ampiamente diffusa, una risposta più grande, frutto di grandi amicizie». All’inaugurazione erano presenti il sindaco Massimo Mulas, un delegato della Capitaneria di porto, gli artisti, compreso il pittore e scultore Jacopo Scassellati, autore delle sculture in ceramica che incorniciano il Tabernacolo, parte del gruppo allegorico delle tre virtù: fede, speranza e carità. L’opera è il risultato del lavoro nato con il concorso delle maestranze locali, un piccolo monumento architettonico, un tempio minore collocato nella cappella a sinistra dell’altare, custodito all’interno di una cassa di legno e ancorato al basamento in muratura rivestito di pietra. Gli ornamenti semicircolari sono frutto del lavoro del maestro Gerolamo Scarpin, presente anche lui alla inaugurazione, un'occasione di festa per i fedeli, testimonianza di un lavoro corale e sinergico che nasce dalla solidarietà e dal grande senso civico, in contrasto con l'episodio del furto sacrilego. Sulla destra il fonte battesimale che richiama lo stile del tabernacolo con forme affini e materiali identici al basamento. A contribuire alla realizzazione delle opere l’associazione Aps Maestrale che ha devoluto parte degli incassi degli eventi organizzati. Le due creazioni sono state benedette dall’amministrazione diocesano, monsignor Antonio Tamponi, al termine della santa messa. In conclusione il concerto dei Cantori della Resurrezione e un momento di convivialità condiviso con i fedeli.
