Si è chiusa con successo la tre giorni della quarta edizione di Radici di Sardegna, la manifestazione organizzata a Porto Torres dall’associazione Musicando Insieme, per raccontare l’anima autentica dell’Isola attraverso la sua cultura, le sue musiche e i suoi sapori. Tre giorni intensi dedicati ai libri, alla magia della musica corale e dei balli folkloristici, un viaggio tra i piatti tipici, mostre, libri, maschere, spettacolo e gusto. Il cuore pulsante dell’evento è stata la splendida Corte della Tenuta Li Lioni, aperta al pubblico nelle giornate da venerdì 3 a domenica 5 ottobre, uno spazio diventato vetrina della bellezza della tradizione sarda.

Si consolida così l’appuntamento autunnale dell’evento culturale, curato dal direttore artistico Donatella Parodi, che quest’anno si è arricchito della visita guidata alla necropoli di Su Crucifissu Mannu, il sito archeologico riconosciuto patrimonio dell’Unesco. Le serate sono state magistralmente presentate da Emanuele Garau, cantante e interprete cagliaritano dei canti sardi che ha saputo coinvolgere il pubblico nella partecipazione alle attività culturali e musicali. Il pomeriggio di venerdì 3 ottobre è stato aperto con l’interessante dibattito dal titolo “Militarizzazione della Sardegna e il genocidio a Gaza: un legame da non ignorare” di Marco Santopadre, giornalista di quotidiani italiani come “Il Manifesto”, profondo conoscitore del tema dei popoli senza Stato. Un’attenta e significativa riflessione sul tema della pace e del genocidio a Gaza, insieme a Benedetto Sechi, presidente del Flag Nord Sardegna. Il percorso culturale ha visto la presentazione del libro ““Che fizu ‘e ànima-il mio rapporto speciale con Maria Carta" di Emanuele Garau, artista poliedrico e studioso delle tradizioni popolari sarde.

Un evento seguito dal recital “Ammentende a Maria”, omaggio musicale intenso alla cantautrice e attrice Maria Carta, simbolo identitario della Sardegna, uno spettacolo di musica con Emanuele Garau, voce, accompagnato da Pier Paolo Cardia, pianoforte, Gian Luca Piras, launeddas, Corrado Ballocco, percussioni e con la partecipazione speciale di Clara Farina, nota attrice di teatro e poetessa di lingua sarda e l’appassionata interprete Natascia Capurro. Sabato la presentazione dei libri dei medici scrittori, Giovanni Manca e Marcello Acciaro, a cura del giornalista Gianni Bazzoni, seguito dal racconto straordinario della storia del costume tradizionale di Villaurbana. Nella suggestiva cornice della Tenuta ha trovato spazio la presentazione del libro e video “L’incendio nel bosco grande” di Monica Pais della Fondazione  Effetto Palla Odv. Sul palco anche l’esibizione del coro Ortobene, dell’Associazione culturale gruppo folk “Ortobene” e l’associazione “Su Bundu”  di Orani, con le straordinarie maschere  tradizionali realizzate di sughero colorato di rosso. La terza ed ultima giornata di Radici di Sardegna si è aperta alle 10.30 con la visita guidata al sito archeologico Unesco di Su Crucifissu Mannu, per poi tornare a Li Lioni per assistere alla presentazione del libro di Glauco di Martino “Utopia. Viaggio attraversi se stessi”. Protagonisti anche la band Creuza de mä, la mostra fotografica di Alberto Fratus, a cura di Pier Paolo Congiatu, infine la suggestiva vestizione de Sa Sartiglia di Oristano, fino al gran finale con la musica dei leggendari Cordas e Cannas accompagnati dai balli dei gruppi folk Isfroris Enrico Fiori di Oristano e Intragnas di Porto Torres.  La manifestazione Radici di Sardegna 2025 è resa possibile grazie al prezioso contributo dell’assessorato al Turismo della Regione Sardegna, del Comune di Porto Torres e Grimaldi Lines. «Radici di Sardegna ha chiuso il sipario anche questa volta con una grande partecipazione, decine di eventi che hanno richiamato il pubblico anche dai paesi limitrofi, segno che continua a rappresentare la celebrazione viva e pulsante dell’identità isolana, in un luogo, come Le Tenute Li Lioni, dove la Sardegna si racconta con voce limpida e cuore aperto – dichiara Donatella Parodi, ideatrice e direttore artistico dell’evento. «In particolare quest’anno abbiamo proposto una edizione rinnovata più ricca di contenuti e incontri con scrittori, musicisti, artisti, associazioni, cantine locali e artigiani, dove tutto si è svolto all’insegna della pace e con un pensiero verso i popoli colpiti dalle guerre».

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