Si aprono i cantieri per dare avvio agli interventi di restauro conservativo e consolidamento della chiesetta di Balai Vicino e della Torre di Abbacurrente, due monumenti simbolo della città di Porto Torres.

Beneficiario del finanziamento complessivo, pari a 550mila euro, è il Segretariato regionale del Ministero della cultura, risorse finalizzate ad interventi di assestamento e rinforzo delle murature esterne del luogo di culto, delle pareti rivolte al mare, con opere di protezione del banco roccioso esposto al fenomeno della erosione costiera. Martedì 18 novembre l’assegnazione dei lavori alla ditta Gpm Restauri di Pozzomaggiore, che provvederà all’accantieramento nei prossimi giorni.

Situata nel promontorio calcareo nella baia di Balai, la chiesetta chiamata anche di San Gavino a Mare, luogo in cui secondo la tradizione vennero sepolti i santi martiri, Gavino, Proto e Gianuario, è meta di pellegrinaggi durante la Festha Manna in occasione della processione annuale dedicata proprio ai tre patroni.

Di recente l’epigrafista Giuseppe Piras ha effettuato uno studio sui segni incisivi nell’ipogeo di Balai Vicino, un nome che deriverebbe da Balagay, termine con cui venne chiamata la località in età medievale. In vista della prossima chiusura della chiesetta, l'Università delle Tre età, che ha inaugurato di recente l’anno accademico, l’epigrafista si è reso disponibile ad accompagnare i soci in una lezione diretta sul campo alla scoperta della storia del luogo di culto e dei patroni dell'arcidiocesi.

Lo studioso, autore delle pubblicazioni sulla storia dei tre santi, illustrerà le ultime scoperte legate all'edificio sacro e ai graffiti paleocristiani incisi nell'ipogeo interno.

Un ultima lezione prima dell'inizio dei lavori di restauro, finalizzati a risolvere il problema delle infiltrazioni delle acque meteoriche, all’interno degli ambienti a causa della risalita delle acque, e al degrado causato da venti e moto ondoso.

«Il secondo intervento, sempre di restauro conservativo, si effettuerà sulla Torre Aragonese – spiega il rup del progetto, Gianluca Zini – sempre in sinergia con il piano di difesa dall’erosione costiera previsto dall’amministrazione comunale e, anche in questo caso, si interverrà sul banco roccioso a pelo d’acqua del manufatto storico». 

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