Picchiata dal compagno gli lancia un coltello e lo ferisce alla schiena: il processo a Sassari
La donna vittima di violenze da anni: la relazione tossica, le botte, il figlio da proteggerePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Difendere se stessa o il proprio figlio? È il drammatico dilemma emerso, oggi in tribunale a Sassari, per una madre 57enne imputata per aver accoltellato alla schiena il coetaneo ex compagno.
Da tempo i due intrattenevano una relazione complessa fatta di litigi e, secondo la donna, anche di pesanti maltrattamenti da parte dell’uomo, di professione imprenditore. Ma lei, nonostante le presunte vessazioni, esitava ad abbandonare un amore tossico, forse appesantito dal consumo d’alcol perché, l’ha riferito in Aula, pensava a proteggere suo figlio.
Il quale lavorava con un contratto stabile ma era anche un dipendente proprio della persona che avrebbe vessato sua madre: aveva paura che lui potesse perdere il suo impiego, magari a causa di un allontanamento di lei dal ménage sentimentale, e per questo non ha mai denunciato il 57enne.
I calcoli da mamma si infrangono però con l’ennesimo alterco tra i due, nel 2023, durante una cena dove prevalgono rivendicazioni e qualche bicchiere di troppo. Secondo quanto riferito dall’imputata l’uomo l’avrebbe spinta facendole sbattere la testa sul camino, colpendola poi ai fianchi e lei, per difendersi, avrebbe lanciato le posate a portata di mano tra cui un coltello da cucina con una lama da 12 cm. Il risultato è una ferita da taglio che fa sanguinare in maniera copiosa il compagno - 15 i giorni di prognosi - ed è proprio il figlio dell’accusata, chiamato da lei, a essere testimone per telefono di quanto accaduto e sempre lui a chiamare i soccorsi, travolto suo malgrado nelle conseguenze di una storia sentimentale da cui la madre aveva cercato di tenerlo lontano.
In seguito arriva la querela dell’uomo e anche quella della donna, assistita dall’avvocato Fabiano Baldinu, che lamenta cinque anni di maltrattamenti. Il 57enne ha tentato poi di rimettere la denuncia ma visto l’utilizzo dell’arma non è stato possibile e il procedimento è andato avanti arrivando oggi al punto culminante. Nel frattempo la donna è seguita da un centro antiviolenza e non può lavorare a causa dei traumi subiti. Nella prossima udienza si terrà la discussione davanti alla giudice Antonietta Crobu, la pm è Ilaria Achenza, in una vicenda in cui sembrerebbe che l’amore di madre abbia prevalso sull’istinto di sopravvivenza.