A rischio di forti rincari la Tari, il tributo sulla nettezza urbana destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti.

Le modifiche sul testo unico dell’Ambiente per le città industriali rischia di ridurre di oltre il 30 per cento le entrate per il Comune a causa di una detassazione delle attività produttive, pertanto si prospetta per il 2022, per tutte le altre categorie, a partire dalle utenze domestiche, un forte incremento della Tari.

"La nuova disciplina della Tassa sui rifiuti decisa dal governo rischia di trasformarsi in una stangata per le città industriali. Questo provvedimento rischia di gravare ingiustamente sul portafoglio delle famiglie di Porto Torres. Stiamo trovando le forme compensative per evitare il salasso ma cercheremo di coinvolgere l'Anci e i rappresentanti istituzionali del territorio per ridurre o eliminare gli effetti di questa scelta".

Così hanno commentato il sindaco Massimo Mulas e l'assessore al Bilancio Alessandro Carta l'entrata in vigore delle modifiche al testo unico dell'Ambiente che producono effetti sull'applicazione della Tari per le aziende industriali. Il provvedimento dispone l'esclusione totale dalla tassazione delle superfici dove avvengono le lavorazioni industriali, comprese quelle relative ai magazzini di materie prime, semilavorati e merci, in quanto producono soltanto rifiuti speciali. Sarebbero pertanto tassabili solo i locali adibiti ad uffici, spogliatoi, mense che invece producono rifiuti urbani. "Le famiglie rischiano di sostenere aumenti importanti per coprire il mancato introito proveniente dall'area industriale - spiegano il sindaco e l'assessore - e stiamo lavorando per trovare una soluzione attraverso forme di compensazione. Per questo chiediamo che il governo risolva quella che si è rivelata una falla del sistema”. 

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