Ospedale Marino alla Asl, Mulas torna all'attacco: «Un salto nel buio»
Fra le principali criticità, il servizio di anestesia: la copertura notturna sarebbe assicurata dal 2026 solo da specialisti dell’ospedale Civile che partirebbero da remotoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Come cittadino e come presidente della V Commissione consiliare alla Sanità sento il dovere di esprimere una forte preoccupazione per il passaggio dell’ospedale Marino di Alghero dalla gestione Aou Sassari alla Asl 1. Non è un attacco politico, ma una richiesta di garanzie e chiarezza su un presidio fondamentale per il territorio». Christian Mulas torna all’attacco sul futuro del presidio sanitario di viale Primo Maggio, invitando «a mettere da parte le casacche politiche» per difendere insieme il diritto alla salute.
Secondo Mulas, il percorso verso il trasferimento previsto per il 1° gennaio 2026 presenta ancora troppe ombre, tali da trasformare la transizione in «un salto nel buio», con rischi concreti per servizi e sicurezza clinica. Tra le principali criticità segnalate, soprattutto il servizio di anestesia, oggi garantita dal personale Aou. «Con il passaggio alla Asl ciò non sarà più possibile, perché i contratti vietano prestazioni in orario di servizio per aziende diverse. Restano solo prestazioni aggiuntive volontarie, costose e non sempre disponibili», avverte Mulas.
La copertura notturna, finora garantita da anestesisti Aou in prestazione aggiuntiva, dal 2026 verrebbe assicurata solo da specialisti dell’ospedale Civile che partirebbero da remoto. «Una condizione che aumenta enormemente il rischio clinico», soprattutto in arresti cardiaci, crisi respiratorie e aritmie acute. Senza anestesisti in sede, i pazienti più vulnerabili, anziani e affetti da patologie complesse, sarebbero esposti a ritardi nei soccorsi, potenzialmente fatali. Infine la carenza di medici in Riabilitazione. «Quattro contratti a tempo determinato scadono il 31 dicembre e non risultano rinnovi o atti di continuità. Il reparto rischia un forte ridimensionamento già dal primo giorno del 2026». Poi il presidente della Commissione pensa a farmaci, protesi, dispositivi ortopedici che oggi arrivano dalla farmacia Aou.
«Le criticità emerse dimostrano che il trasferimento sta avvenendo in un contesto di preoccupante impreparazione organizzativa», afferma Mulas.
