«No al totali-turismo»: ad Alghero riparte la battaglia indipendentista per Surigheddu
In discussione il Puc, Liberu: «Vogliono realizzare strutture ricettive, quella terra serve per dare posti di lavoro in agricoltura ai giovani sardi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Riparte la battaglia contro l’ipotesi di realizzazione di strutture alberghiere e sportive nelle terre di Surigheddu e Mamuntanas, ad Alghero.
L’assemblea municipale della cittadina catalana sta affrontando la discussione del Puc, il piano urbanistico comunale che governerà lo sviluppo del territorio. «E fra le tante cose dovrebbe essere prevista anche la destinazione delle terre e delle aziende agricole di Surigheddu e Mamuntanas a strutture alberghiere e sportive»: la denuncia è del partito indipendentista Liberu, che per anni si è opposto alle decisioni della giunta regionale su quelle aree.
Già dal 2016 il partito, allora guidato da Pier Franco Devias, segnalò «prima con un clamoroso blitz e poi con un’occupazione simbolica delle terre, il tentativo fatto dall’allora giunta Pigliaru di mettere in vendita le aziende tramite bando internazionale». Storia simile nel 2021, «a seguito alle dichiarazioni della giunta Solinas, che confermava la stessa volontà della giunta precedente».
Per gli indipendentisti «in una terra che importa l’80% di prodotti agroalimentari, quelle centinaia di ettari di terra fertile vengono pensate ancora e solo in funzione turistica anziché agricola. Tutto ciò ci pare un progetto folle di una classe politica senza nessuna lungimiranza e nessuna prospettiva di sviluppo autonomo».
All’interno di Liberu c’è la convinzione che «sia necessario rilanciare la nostra economia, costruire un futuro basandoci sulle nostre risorse e dare lavoro ai tantissimi disoccupati sardi, che ogni giorno stanno emigrando e per i quali non è possibile prevedere solo un lavoro di stagionali nell’ambito turistico».
L’obiettivo della battaglia contro il «totali-turismo» è sottrarre «altre braccia malpagate, ai potentati e alle lobby del turismo internazionale».
(Unioneonline/E.Fr.)