«Il nostro pensiero principale è il paziente». Così esordisce il professor Salvatore Masala, sassarese, direttore dell’Istituto di Scienze Radiologiche delle Cliniche universitarie di Sassari.

Vi ritorna dopo oltre trent’anni trascorsi in Italia, e all’estero, ma in particolare a Tor Vergata dove ha creato la scuola sull’interventistica muscolo-scheletrica.

«Stiamo cercando di creare anche qui un nuovo progetto - continua il docente ordinario di Diagnostica per immagini dell’ateneo sassarese - focalizzandoci in particolare sulla patologia di colonna, che dividiamo in tre contenuti, traumatico, degenerativo e oncologico». Un percorso che si avvale di un team multidisciplinare e della sinergia con le altre specialistiche, oltre a un’accelerazione delle competenze e al rinnovamento del parco tecnologico. “Con macchine sempre più performanti che - sottolinea Masala - aiuteranno i pazienti sardi a risolvere i loro problemi qui senza andare in giro per l’Italia».

La problematica riguarda quello che affligge l’80 per cento della popolazione occidentale e viene volgarmente definito “mal di schiena”. «Ma sotto questo nome si nascondono patologie che possono diventare invalidanti e rappresentare un grosso costo a livello sociale oltre che familiare». Il tragitto, come detto, è quello multidisciplinare dove ogni specialista esprime la propria opinione per dare la risposta più qualificata. «È un nuovo modo di fare medicina - conclude il professore - Vanno via i personalismi, si lascia lo spazio al “noi”, perché al centro della nostra vita c’è il paziente».   

© Riproduzione riservata