«Gravissimi danni al territorio sardo»: l’esposto sull’assalto eolico illustrato ai cittadini
La speculazione energetica che minaccia la Sardegna al centro di un incontro organizzato dal Comitato scientifico per l’insularità in CostituzionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una via giudiziaria che si affianca alle numerose iniziative politiche e popolari di contrasto all’invasione di impianti eolici e fotovoltaici sul territorio sardo.
Il Comitato scientifico per l’insularità in Costituzione ha illustrato a Pattada – in un incontro organizzato dall’associazione “Rinascere” – l’esposto presentato nelle otto Procure sarde per «ottenere che, disposte le opportune indagini, vengano perseguiti penalmente coloro che saranno ritenuti responsabili per aver cagionato o concorso a cagionare i gravissimi ed irreversibili danni al territorio sardo». Nel caso che ciò accada il comitato si costituirà parte civile ma ogni cittadino può unirsi all’iniziativa.
La presidente del comitato Maria Antonietta Mongiu è partita dal concetto di paesaggio e della sua tutela come diritto dei cittadini che, in base a diverse normative. «Il paesaggio è tutelato dalla nostra Costituzione – ha spiegato – ed è un bene superiore. Il decreto Draghi non è la tavola della legge e peraltro avrebbe dovuto prevedere un regime diverso per le regioni a statuto speciale come la nostra e non l'ha fatto».
Ci sono due principi fondamentali sui quali verte l’esposto: l’irreversibilità dei danni che sarebbero causati al territorio sardo e la mancata partecipazione dei cittadini alle decisioni che riguardano l’ambiente e il paesaggio, come ha spiegato Gianvalerio Sanna, ex assessore regionale all’Urbanistica. Diritto sancito da una sequela di norme dalle convenzioni internazionali al diritto europeo e alla Costituzione. Uno strumento valido per contrastare l’assalto al territorio sarebbe il piano paesaggistico esteso alle zone interne, strumento di cui al momento la Sardegna non dispone. Ed è proprio in base a una pianificazione paesaggistica che in Toscana è stato bloccato un impianto eolico sul Monte Amiata.
«Il Consiglio di Stato ha sancito che il paesaggio è un bene primario e che non può essere annullato da altre norme – ha poi commentato Sanna – ma questo è stato possibile anche perché in Toscana c’è un piano paesaggistico che tutela quell’area. È uno strumento primario e risolutivo».
Gianni Marilotti ha voluto legare l’incontro di oggi a quella che ha chiamato giornata dell’orgoglio europeo, l’Europa come luogo dei diritti dei popoli. «Il nostro esposto – ha spiegato – si basa sul principio di insularità e ci auguriamo che sia una battaglia di tutti i democratici che hanno a cuore la Sardegna».