Giubiland a Sassari, la terra della gioia per 84 bambini tra gioco, creatività e inclusione
Un centro estivo dove ogni può essere sé stesso, senza barriere né discriminazioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Giubiland, la piccola terra della gioia a Sassari per 84 bambini. Sta per iniziare la terza e ultima settimana del centro estivo gratuito promosso a San Giorgio dalla comunità pastorale del centro storico e da Fondazione Accademia. “Si dà a tutti la possibilità di essere quello che sono veramente- rimarca don Eugenio Cavallo, ideatore dell’iniziativa con padre Nicholas- senza il condizionamento della via in cui sono nati, aldilà di ogni discorso di ceto e non chiedendo l’isee alle famiglie”. Ragazzini, dalla seconda elementare alla seconda media, di cui 11 con disabilità, che dalle 8.30 alle 16.30 stanno avendo modo di imparare, esprimersi, mettersi in gioco. “Nei primi giorni- continua don Eugenio- ci siamo concentrati sulla bellezza di quello che li circonda, dalla natura alla famiglia. Nella seconda settimana invece abbiamo puntato sull’opportunità di far esprimere loro i propri talenti”. Nella terza infine il focus sarà su quello che si può donare. Giubiland rappresenta una sorta di miracolo, costruito in pochi giorni con la collaborazione di diverse realtà che hanno contribuito a mettere i bagni chimici, costruire i campi di beach volley con la sabbia, togliere i rovi dal campo, donare i gelati e le porte da calcio, posizionare i tendoni e tanto altro. In più i bambini mangiano anche gratis, usufruendo dei pasti preparati nella comunità di San Giorgio. “E’ una gioia anche avere dieci animatori che stanno qui ogni giorno a dare il proprio tempo per i bambini”. E con l’accordo con la scuola di San Donato, ci sono pure due insegnanti d’arte- Rita Fiori e Mariella Manconi- che aiutano i partecipanti a tirar fuori la propria creatività. L’associazionismo in generale ha dato il proprio apporto per rendere realtà questo miracolo a cui presenziano bambini provenienti dal centro storico ma anche da altri quartieri. “Io credo- spiega il sacerdote- che l’alleanza istituzioni-famiglie nasca dal basso. Non possiamo imporla, dobbiamo prima creare l’occasione e Giubiland è una di queste”. Un’esperienza dal valore educativo che, ogni pomeriggio, si conclude con la canzone, cantata in coro, “Cuoricini” dei Coma_Cose ma riscritta da Padre Salvatore con il testo maggiormente consono a Giubiland: “Più vicini, più vicini!”