Un progetto del 2022 che sta andando avanti e rischia oggi di cambiare per sempre il volto di Putifigari. La società romana Ine Seddonai intende realizzare in località Seddonai e Monte Siseri uno dei più grandi impianti fotovoltaici del Nord Sardegna: 72,6 megawatt di potenza su circa 35 ettari di pannelli, a soli 500 metri dalla necropoli di S’Incantu, sito riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
La Valutazione di Impatto Ambientale è stata approvata il 3 ottobre dal Ministero dell’Ambiente, nonostante i pareri contrari del Ministero della Cultura e della Regione Sardegna. Ora la decisione finale spetta al Consiglio dei Ministri.

Nel frattempo lunedì sera c’è stato un consiglio comunale aperto nell’Auditorium di Putifigari, con amministratori regionali, cittadini e rappresentanti dei comitati.

La sindaca Antonella Contini: «Non posso certo combattere da sola, come amministratrice ho le armi spuntate. Porteremo avanti tutte le azioni possibili per difendere il nostro sito Unesco, che rappresenta un vero volano della nostra economia».

La studiosa Giuseppa Tanda, promotrice della candidatura del progetto “Arte e architettura nella preistoria della Sardegna”: «L’Unesco invita gli Stati della Convenzione a informarlo di qualsiasi costruzione che possa compromettere il valore universale del bene. Coinvolgere direttamente l’Organizzazione può essere una delle chiavi di volta per tutelare il patrimonio storico e culturale di Putifigari».

Tiziana Meloni, del comitato Nuova Resistenza Alghero (e in rappresentanza del coordinamento Gallura): «Si vuole perpetrare uno scempio, distruggere un patrimonio dell’umanità. Chiederemo al Comune di presentare ricorso al Tar per l’illegittimità costituzionale del decreto Draghi».

Il consigliere regionale Valdo Di Nolfo: «Il Ministero sta scavalcando la volontà della Regione fregandosene abbondantemente di cosa pensano i sardi. Abbiamo una legge sulle aree idonee, e il Ministero dovrà prenderne atto, a meno che non pensi di avere poteri assoluti. Sicuramente non potrà esercitarli contro la Sardegna».

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