«Dimostreremo che c’è un errore». Roberto Marongiu è uno delle decine di ambulanti indagati dalla procura di Sassari per presunte false dichiarazioni sugli indennizzi covid ricevuti dalla Regione durante la pandemia. «Potevamo acquisire due sostegni- dichiara- uno per gli ambulanti e l’altro per i fieristi. La normativa era molto chiara». Leggi regionali n. 22, 28, 30 del 2020 e n.9 del 2021 che davano agli operatori del settore un’indennità perché, al tempo, vista l’emergenza pandemica non riuscivano a lavorare.

«Fu proprio la Regione a darci l’ok, e a tutt’oggi ci sono centinaia di ambulanti, che si trovano spalle al muro e a spendere migliaia di euro per una normativa che non è stata recepita». Perché nell’ultimo mese la guardia di Finanza ha notificato gli avvisi di indagine per alcuni esponenti della categoria con richieste di sequestro preventivo dei conti correnti. Anche Marongiu, assistito dall’avvocato Simone Pisano, rischiava la stessa misura ma in due occasioni sia il gip che il tribunale del Riesame hanno respinto la richiesta. Ma non a tutti è andata bene. «A una collega, che non lavora più, è stato sequestrato il conto corrente, tanto che lei non riesce a prendere nemmeno i soldi della pensione. Adesso è sulle spalle del figlio che le sta dando un sostegno. Ed è successo anche ad altri, come è accaduto a un collega di Ittiri, che ha la delega del padre ed è stato sequestrato il conto anche al genitore».

Su questo fronte l’Associazione Nazionale Ambulanti-Ugl sta combattendo più battaglie. «Le accuse che ci rivolgono sono infondate- dichiara Pietro Giordo, presidente regionale Ana-Ugl- Abbiamo già inviato pec alla presidente del Consiglio, al ministro dell’Economia, ai prefetti e alla presidente della Regione perché mettano fine a questa situazione». La paura è che adesso chiudano altre attività in un settore già in forte crisi. «Durante il Covid si sono fermate 2500 aziende, con questa azione giudiziaria- continua Giordo- ne chiuderanno altre 3/4mila. Non c’è il cambio generazionale perché oggi l’ambulante non lo vuole più fare nessuno e qui stiamo rischiando di far sparire un’intera categoria, che è uno dei mestieri più antichi del mondo». «Quello che sta avvenendo adesso - aggiunge Madalena Battino, segretaria regionale Ana-Ugl - non lo riusciamo proprio a capire. Siamo sempre più in crisi con le vendite online, e la grande distribuzione, ma stanno andando male anche le aziende che stanno dietro». Si teme quindi il crollo ma non si vuole fare un passo indietro. «Dimostreremo che c’è un errore grazie alle carte che cantano a favore nostro», conclude Roberto Marongiu.

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