Le associazioni che si occupano a vario titolo della tutela e valorizzazione di Fertilia hanno scritto una lettera aperta alla dirigente e responsabile dei beni regionali della borgata, la dottoressa Carla Sassu, sollecitando un progetto di ripristino per la struttura Egis di via Cherso, dopo il crollo del tetto avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 marzo. «Questo evento rappresenta non solo un danno materiale gravissimo, ma anche una ferita aperta nel cuore della nostra comunità e un simbolo dell’abbandono delle nostre risorse culturali e storiche», spiegano Comitato di quartiere Fertilia-Arenosu, Centro commerciale naturale Fertilia, Comitato festeggiamenti San Marco, Associazione Egea, Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e l’Ente Giuliano di Sardegna.

«L’edificio, da voi già dichiarato inagibile da anni a causa della presenza di vari danni e condizioni strutturali critiche, ospitava al suo interno una biblioteca di straordinario valore storico e culturale, vero patrimonio collettivo della comunità di Fertilia. Nonostante le ripetute segnalazioni, inviate anche da privati confinanti con beni regionali e gli incontri ufficiali avvenuti presso la sede di Sassari, le condizioni dell’edificio sono rimaste tragicamente invariate», fanno notare i rappresentanti delle associazioni di Fertilia secondo cui «la situazione non è più tollerabile».

In sostanza si chiede di «mettere in sicurezza e restaurare la struttura Egis di Fertilia, proteggendo al contempo il contenuto prezioso della biblioteca. Garantire una manutenzione preventiva e adeguata a tutti i beni regionali che rischiano di seguire la stessa sorte. Assumere un impegno chiaro e verificabile, comunicando alla comunità un piano d'azione con tempistiche definite e risultati tangibili. Noi della comunità di Fertilia siamo determinati a difendere il nostro patrimonio per le generazioni presenti e future».

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