Emergenza ritiro plastica: tavolo di crisi nei Comuni del Meilogu
Sindaci a confronto per trovare una soluzione: c’è tempo fino a venerdì 5 dicembrePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Seduta straordinaria dell’assemblea dell’Unione dei Comuni del Meilogu che ha visto riuniti i sindaci dei paesi interessati – Banari, Bessude, Bonnanaro, Bonorva, Borutta, Cheremule, Cossoine, Giave, Pozzomaggiore, Semestene, Siligo, Thiesi e Torralba – per discutere approfonditamente dell’emergenza relativa alla raccolta della plastica a seguito della chiusura dell’impianto di stoccaggio di Tergu per saturazione.
In questi giorni sono state attivate interlocuzioni con l’assessorato regionale all’Ambiente, Prefettura, Anci e gli altri soggetti coinvolti nella risoluzione di un problema vissuto con grande attenzione e forte preoccupazione nel Nord Sardegna. Una criticità a livello nazionale che ha costretto il Ministero competente ad aprire un tavolo di crisi.
Le aziende che si occupano di riciclo non riescono a sopportare la filiera a causa dell’aumento dei costi di energia, di trasporto e lavorazione, soprattutto non sono in grado di sostenere la concorrenza della Cina, da cui arriva plastica vergine a costi molto inferiori di quella riciclata.
Per il sindaco di Cheremule, Salvatore Masia, «diventa difficile trovare una soluzione locale ad un problema di tale portata. Come diventa difficile approntare soluzioni emergenziali che “calzino” rispetto alle diverse esigenze dei paesi del Meilogu dove, per intenderci, ci sono paesi di 3000 abitanti e paesi di 200. In mezzo a tutto questo – prosegue - ci sono i disagi dei cittadini che pagano bollette salate e chiaramente si aspettano un servizio in cambio. Bollette che salgono di anno in anno nonostante si fosse detto che con la differenziata si sarebbe risparmiato».
I comuni del Meilogu, ma anche quelli dell’Anglona, hanno un orizzonte di tre giorni, fino a venerdì 5 dicembre, per trovare una soluzione. «Formula Ambiente, che ringrazio – prosegue il sindaco di Cheremule -, la società incaricata della raccolta dei rifiuti sta lavorando a possibili soluzioni straordinarie e siamo in stretto contatto. Dovessimo affrontare un proseguo dell’emergenza sto valutando con Ordinanza l’apertura straordinaria dell’ecocentro: è un procedimento molto delicato e complesso per una serie di implicazioni che l’accumulo di rifiuti comporta».
Nel lungo periodo gli amministratori locali potrebbero essere costretti a chiedere ai cittadini di modificare le abitudini di conferimento. «A quel punto le lattine non “andranno” più con la plastica ma con il vetro: in questo modo un altro impianto di riciclo accetterebbe la plastica».
