Crosetto in visita nel capoluogo turritano per ringraziare la Brigata Sassari e chi ha partecipato alla missione in Libano. «Vi ho seguito giorno per giorno - ha affermato il titolare della Difesa nella caserma Gonzaga – come si segue una persona di famiglia. Perché è così che intendo il mio ruolo di Ministro: servire chi serve la Difesa. La Difesa esiste grazie a uomini e donne che ogni mattina si alzano, con i propri problemi e le proprie famiglie, e scelgono comunque di indossare la divisa, di fare il proprio dovere, di servire il Paese».

«Il nostro compito - ha aggiunto Crosetto - è difendere le persone a cui vogliamo bene e, con esse, l’Italia intera. Anche quando qualcuno non comprende o sottovaluta il vostro lavoro. Come recita il vostro inno, “forti come i nuraghi”, siete sempre vigili nel custodire la pace. I “Sassarini” di oggi continuano a tenere alto il nome dell’Italia e della Sardegna, rispondendo con orgoglio e responsabilità alle aspettative della Difesa e del Paese, onorando in ogni circostanza la professione scelta, fedeli al vostro motto e al giuramento prestato. Vi ringrazio di cuore, a nome mio personale, del Governo e delle Istituzioni. Forza Paris!». 

Il ministro era accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Carmine Masiello. Ad accoglierlo il comandante dei “Dimonios”, generale di Brigata Andrea Fraticelli.

Crosetto ha reso omaggio alla Bandiera di Guerra del 152° reggimento fanteria “Sassari” e del 45° Reparto Comando e Supporti Tattici “Reggio”, per poi recarsi nelle stazioni addestrative della caserma “Gonzaga” per assistere a una serie di attività di addestramento e sperimentazione sviluppate secondo il concetto di Home Station Training. Queste attività intendono mantenere elevata la prontezza operativa delle unità della “Sassari”, nell’ottica di un sempre maggiore sviluppo di capacità integrate di addestramento che sfruttino sia le potenzialità della simulazione digitale, sia i benefici dell’addestramento sul terreno.

Un percorso che, riferisce l’Esercito, «consente un trasferimento immediato delle competenze sviluppate in ambiente simulato al contesto reale, con l’obiettivo di testare procedure operative, interoperabilità tra sistemi e capacità decisionale». La visita alla “Gonzaga” si è conclusa con l’esibizione della Banda musicale della Brigata “Sassari” e della Fanfara del 3° reggimento bersaglieri, che hanno intonato “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli rossi”.

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