Due discariche poste sequestro nell'area industriale. Nell’ambito dell’operazione di vigilanza ambientale “Waste Chains””, organizzata dal Centro di controllo nazionale Ambiente del comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e condotta dal 27 ottobre al 5 dicembre 2025 dalla Capitaneria di Porto di Porto Torres sotto il coordinamento della Direzione Marittima del Nord Sardegna, sono stati eseguiti accertamenti mirati sulla filiera dei rifiuti navali e sulle aree di discarica e deposito presenti nel territorio di competenza. L’operazione rientra nelle attribuzioni previste dal Testo Unico Ambientale, che assegna al Corpo delle Capitanerie di porto il compito di garantire la sorveglianza e l’accertamento delle violazioni in materia di ambiente.

Nel corso dell’operazione, oltre alle consuete attività di osservazione e controllo a terra, è stato impiegato un servizio di sorveglianza aerea tramite droni che ha permesso di monitorare aree difficilmente accessibili, individuando con maggiore precisione situazioni di criticità ambientale e facilitando la successiva attività ispettiva del personale operante. Proprio grazie a questo supporto tecnologico, sono stati individuati e sottoposti a sequestro due distinte aree nella zona industriale di Predda Niedda. Il primo intervento ha riguardato un’area di circa tremila metri quadrati, utilizzata come carrozzeria e officina meccanica, dove è stata riscontrata la presenza incontrollata di rifiuti eterogenei, carcasse e componenti di veicoli, insieme a irregolarità relative alla gestione non autorizzata dei rifiuti, allo scarico illecito di reflui industriali e a violazioni in materia di emissioni in atmosfera, sicurezza sul lavoro e prevenzione incendi.

All’esito delle verifiche, la Procura della Repubblica di Sassari ha convalidato il sequestro probatorio dell’intera area. Il secondo intervento ha interessato un’area di circa ottomila metri quadrati, sede di una società di trivellazioni, nella quale erano presenti ingenti quantitativi di rifiuti di diversa tipologia, tra cui contenitori metallici danneggiati, batterie esauste, parti meccaniche e mezzi fuori uso, depositati in assenza delle prescritte autorizzazioni. La gravità delle condizioni riscontrate dal personale della sezione polizia marittima della Guardia Costiera turritana ha condotto la Procura della Repubblica a disporre il sequestro preventivo del sito. I risultati ottenuti costituiscono un rilevante contributo all’efficace contrasto delle sempre più diffuse condotte illecite in materia ambientale e confermano la centralità dell’azione della Guardia Costiera nella tutela dell’ambiente marino, costiero e territoriale.

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