Il 25 novembre alle ore 17.30, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, a Castelsardo i collettivi transfemministi Non una di meno Nord Sardegna, Strasura e Belle di faccia insieme Movimento Omosessuale Sardo, Circolo Sardo NoFrontiere, Donne Volontarie Castelsardo e ACOS organizzano una manifestazione dal titolo “Per Cinzia e per tuttə”.

La comunità tutta di Castelsardo è stata profondamente scossa dall’ennesimo femminicidio, quello della 33enne Cinzia Pinna, commesso dal reo confesso Emanuele Ragnedda nel settembre scorso. Il luogo del ritrovo è il Parco Lu Grannadu alle ore 17.30, per proseguire il corteo in via Nazionale, via Cristoforo Colombo fino alla del Novecentenario.

L'omicidio di Cinzia Pinna è un evento drammatico che per gli organizzatori e la comunità merita di essere ricordato, pronunciato, urlato. «Una vicenda che ha colpito tutti in maniera forte vedendo la narrazione tossica che stampa e comunità hanno fatto della questione, che è fondamentale modificare», sostengono i promotori della iniziativa «non porlo come un caso isolato derivato da uso droghe o alcol, ma come uno dei tanti esempi di violenza maschile contro le donne, causata da una cultura patriarcale che arroga agli uomini il diritto di poter decidere sulla vita delle donne».

Una violenza sistemica, diffusa, capillare, che affonda le radici in una società patriarcale che legittima, normalizza e copre la violenza di genere. «Per questo non possiamo più accettare silenzi, non ci bastano le condanne rituali - aggiungono - ma servono azioni politiche, sociali e culturali radicali: educazione affettiva e al consenso, protezione reale per chi denuncia, fondi per i centri antiviolenza, formazione obbligatoria contro sessismo e omo-lesbo-bi-transfobia nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle istituzioni».

Solo quest’anno, in Italia sono stati registrati 82 femminicidi, lesbicidi e trans*cidi come indicato dall’Osservatorio Nazionale di Non una di meno. Le forme della violenza sono tante e fanno parte di un sistema piramidale dove gli stupri, i femminicidi e le aggressioni fisiche sono solo l’apice di un sistema supportato nel fondo da violenze silenziose e subdole. Un sistema che parte dal linguaggio, dalla disuguaglianza salariale, dai pregiudizi. «Pertanto, davanti a tutte le terribili notizie di violenza contro le donne e le soggettività non conformi allo standard della società patriarcale che continuano a investirci ogni giorno, - spiegano le associazioni- invitiamo a tutte e tutti a scendere in piazza, prendere parte alla manifestazione e a urlare insieme a noi la nostra rabbia, per Cinzia, per tuttə».

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