Castelsardo, nasce Clothes Sharing: lo scambio di abiti usati
Il progetto promuove il riuso e la solidarietà socialePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Castelsardo prende avvio Clothes Sharing, un’iniziativa di raccolta e distribuzione gratuita di vestiario che nasce dalla collaborazione tra Sa Domo de Totus (che a Sassari, già da diversi anni, promuove con successo il progetto) Avis Castelsardo, Caritas e associazione Michele Giua.
Il progetto è aperto a tutta la comunità, promuove il riuso, lo scambio e la solidarietà sociale offrendo anche sostegno concreto a chi deve fare i conti con l'aumento dei prezzi e la contrazione dei posti di lavoro. Sostiene l'ambiente e valorizza le idee di comunità e mutualismo.
Lo spirito dell’iniziativa è racchiuso in un invito semplice e diretto, espresso anche in lingua castellanese: «Viniddi e arriggheddi la robba chi no tratteddi più, o, si vuliddi, viniddi solu a sciuará lu chi vi piaggi».
Un richiamo alla condivisione che mette al centro il valore del dono e della reciprocità, senza obblighi né barriere. La raccolta degli abiti invernali si svolgerà presso la sede Avis di Castelsardo, in via Roma 26, nel pomeriggio di sabato 28 dicembre, dalle 16 alle 20, e per l’intera giornata di domenica 29 dicembre, con orario dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20.
In questi giorni sarà possibile consegnare vestiti rigorosamente invernali e in buono stato che non si utilizzano più.
La distribuzione e lo scambio sono invece previsti per sabato 4 e domenica 5 gennaio, sempre nella sede Avis di via Roma, con orario dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Chiunque potrà accedere liberamente e scegliere ciò di cui ha bisogno, anche senza aver partecipato alla fase di raccolta.
Per l’edizione castellanese, la responsabile del progetto è Vanna Cimimo, che coordina le attività insieme alle associazioni coinvolte, rafforzando una rete di solidarietà che mette in relazione volontariato, cittadinanza e territorio nella doppia prospettiva di realizzare una rete di supporto aperta a tutti e di criticare con i fatti l’economia di guerra e il caro vita che rendono sempre più difficile la vita dei cittadini.
