Capo Caccia, campi-boe nell’Area marina protetta: Città Viva propone un referendum
«Giusto che i cittadini possano esprimersi con un sì o con un no»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un referendum consultivo locale sul progetto dei campi-boe in Area marina protetta ad Alghero. Lo propone il gruppo politico di Città Viva, con il coordinatore Franco Masu.
«Sul progetto di calare nel mare di Capo Caccia uno sconsiderato numero di corpi morti in cemento e boe, il Parco di Porto Conte si dimostra ancora una volta incapace di ascoltare la comunità algherese. Anzi, come è stato per la vicenda Punta Giglio o per il progetto di ingabbiare le falesie sul mare, molti progetti del Parco sono paradossalmente causa di discordia e di divisione, non solo tra i cittadini, ma anche tra la comunità scientifica e tra la politica», spiega Masu.
«Non si può andare avanti così. Chi oggi, dopo le elezioni del giugno scorso, si è assunto l'onere di guidare il Parco, ovvero il nuovo presidente e i due membri del CdA, deve avere ben chiaro, come da programma elettorale, che deve essere sanata l'attuale frattura tra il Parco e la comunità algherese. Il Parco deve tornare vicino alla città, imparare ad ascoltare, decidere democraticamente con un consiglio comunale (assemblea) pienamente coinvolto e saper veicolare solo progetti condivisi e realmente utili sotto il profilo ambientale. Il progetto boe è partito male ed è già stato ridimensionato dalla Regione Sardegna, ma non basta», incalza Franco Masu, suggerendo che su progetto boe venga organizzato un Referendum, «che i cittadini possano esprimersi con un sì o con un no al progetto, aiutando quindi il CdA del Parco a prendere le decisioni più giuste e sagge».