«Con i campi-boe la balneazione sarà impossibile». Il capogruppo della Lega in Consiglio comunale torna alla carica sugli ormeggi galleggianti che il Parco di Porto Conte intende installare nelle baie più frequentate dai diportisti.

«Il disciplinare attuativo del Parco regionale di Porto Conte e l’ordinanza sulla sicurezza balneare appena emanata dalla Capitaneria di Porto - denuncia Michele Pais - certificano in modo inequivocabile ciò che sostengo da mesi: la balneazione è incompatibile con la presenza di un campo boe».

Il presidente del Parco, Emiliano Orrù, assicura che il tema è stato sollevato anche a livello nazionale. «La soluzione dei campi-boe nelle aree marine protette è stata decisa e voluta da questo Governo e il conseguente problema della balneazione è noto da mesi», riferisce il presidente del Parco di Porto Conte. «Ci sono interlocuzioni in corso con i Ministeri competenti - prosegue - speriamo che ci possano essere a breve delle risposte, in caso contrario avrebbero investito milioni di euro in tutte le aree marine protette per tutelare l’Ambiente e, contemporaneamente, creare un grave problema di fruizione».

Anche secondo il consigliere leghista, «si sta spendendo denaro pubblico per un’infrastruttura che, se mai dovesse entrare in funzione, rappresenterebbe un disastro per l’intero territorio del Nord Ovest Sardegna». Pais ci tiene a sottolineare che aveva chiesto la sospensione dei lavori, «evitando di occupare specchi d’acqua esterni all’Area Marina Protetta e da sempre liberamente fruiti dai diportisti dei porti di Alghero». Infine il rischio concreto di danno erariale: «Qualora si decidesse, a questo punto, di non attivare il campo boe realizzato con fondi europei, le responsabilità economiche e amministrative sarebbero pesantissime e ricadrebbero su chi ha imposto queste decisioni senza ascoltare il territorio». 

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