«Una vicenda molto sentita che abbiamo il dovere di ricordare per tenere viva la memoria di quelle persone che hanno dato tutto quello che avevano, compresa la loro vita, per fare ciò in cui hanno creduto. Spesso trascuriamo nel quotidiano quelli che potrebbero essere i rischi che corrono le forze armate, nell’esercizio del loro impegno e dovere, quindi è giusto ricordare queste persone davanti ai giovani, a cui auguro di trovare  il giusto lavoro in cui credere, il vero indirizzo che li guiderà per tutta la vita». Con queste parole Stefano Scurti, il comandante della compagnia dei carabinieri di Porto Torres, ha espresso il suo omaggio ai militari dell’Arma, durante la cerimonia commemorativa dei Caduti di Nassiriya nel 22° anniversario della strage, iniziativa che nasce dalla sensibilità del Lions Club International Porto Torres, organizzatrice dell’evento, e che coinvolge autorità civili, militari e religiose, le associazioni combattentistiche e d’arma, insieme a una rappresentanza dell’amministrazione comunale, con il sindaco Massimo Mulas, e degli studenti e insegnanti della scuola Brunelleschi corso D dell’Istituto comprensivo 1.

La cerimonia è stata aperta questa mattina dal cerimoniere del Club, Giuseppe Bazzoni, in piazza Caduti di Nassiriya, davanti al monumento bronzeo donato dal Lions alla comunità in occasione del 40° anniversario della fondazione dell’associazione. Nell’occasione è stata svelata la targa che commemora il bicentenario della nascita dell’Arma dei carabinieri, che il Rotary ha scelto di posizionare a completamento dell’arredo urbano, avvenuto in occasione del 60esimo anniversario di fondazione del club nel giugno scorso. Dopo l’inno nazionale e l’alzabandiera una corona di fiori è stata deposta dal sindaco Mulas e dal presidente del Rotary, Matteo Sanna, un momento seguito dalla benedizione di don Michele Murgia, parroco della chiesa di Cristo Risorto e vicario coordinatore della pastorale interparrocchiale a Porto Torres. E’ stato il presidente del club a ricordare la strage di Nassiriya, un evento tragico avvenuto il 12 novembre del 2003 durante la missione di pace in Iraq,  in cui persero la vita 19 italiani – 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili. «Una ferita ancora aperta che l’Italia non dimentica», ha detto il presidente Sanna «per questo invito i giovani a coltivare la memoria».

Un invito alle nuove generazioni è stato rivolto dal primo cittadino: «Questa memoria è dedicata ai ragazzi, che ringrazio per aver voluto partecipare a questa cerimonia, perché il ricordo di questi eventi dovrebbe insegnarci a non compiere lo stesso errore un ulteriore volta e, quando diventerete adulti, dovrete metterci tutta la vostra volontà per evitare che queste cose accadano ancora, un peso importante sulle vostre spalle».

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