La salvezza da morte certa di una tartaruga marina, in parte, dipende dalle segnalazioni tempestive, allarmi che consentono l’intervento immediato di professionisti in grado di prendersi cura degli animali. Il Crama, Centro di recupero animali marini dell’Asinara, da quando ha iniziato la sua attività ha ospitato circa 200 esemplari, tartarughe che una volta curate sono state rilasciate in mare. Oggi Kikka ed Elisabetta, sono le uniche due giovani Caretta caretta attualmente in degenza presso “l’ospedale” di Cala Reale, ma pronte per tornare presto in mare. All’interno solo figure professionali in grado di sottoporre alle giuste terapie gli animali marini.

«Vogliamo sottolineare, ancora una volta, l’importanza delle segnalazioni, - sottolineano le operatrici del Crama - che possono essere fatte direttamente ai Centri di Recupero ed ai Centri di Primo soccorso della Rete, ma anche agli enti competenti coinvolti in questa grande squadra, quali le Capitanerie di porto e il Corpo forestale di vigilanza ambientale, che da sempre ci supportano nei nostri interventi». Kikka è stata recuperata a settembre 2024 nelle acque di La Maddalena, perché segnalata intrappolata in un sacco di nylon. Presentava una frattura composta alla pinna anteriore destra e una frattura scomposta con disarticolazione dell’arto anteriore sinistro.

Fortunatamente la frattura composta si è risaldata e per la pinna sinistra non è stato necessario intervenire chirurgicamente per un’amputazione, in quanto l’esemplare si è adattato a questa condizione. Elisabetta è stata recuperata a fine maggio 2025 nell’area dell’Area marina protetta di Capo Caccia, in quanto avvistato in stato di galleggiamento privo dell’arto anteriore destro. Con molta probabilità la causa è stata una lenza da pesca che avvolgendosi attorno alla pinna ha provocato il blocco della circolazione sanguigna con conseguente necrosi fino alla totale amputazione. «Entrambi i recuperi sono stati possibili grazie alla forte collaborazione presente tra i nodi della Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina, - osservano le operatrici del Crama - la quale garantisce l’efficienza e la tempestività fondamentali per la conservazione di questi animali. Nello specifico il recupero dei due esemplari è avvenuto grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale dell’Asinara, il Parco Nazionale di La Maddalena e l’AMP Capo Caccia. »

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