Tundu, coccoi, cola cola e carasau: pani tipici di ogni genere, purché a lievito madre. Ad Alghero il weekend è stato una festa per gli occhi e per il palato. La prima edizione di “Pani di Sardegna” ha richiamato un grande pubblico con attività, mostre, laboratori sensoriali e degustazioni, celebrando il pane come espressione di identità, tradizione e innovazione scientifica. Già dall’inaugurazione, alla presenza delle autorità, l’evento ha mostrato tutto il potenziale del patrimonio agroalimentare sardo come attrattore turistico.

Accanto al promotore Antonio Farris, presidente dell’Accademia Sarda del Lievito Madre, sono intervenuti il sindaco Raimondo Cacciotto, il presidente della Fondazione Alghero Graziano Porcu, il presidente del Consiglio comunale Mimmo Pirisi e l’assessora al Turismo Ornella Piras, che ha ribadito l’impegno del Comune nel valorizzare le eccellenze locali. «Il pane è il re della nostra tradizione, e l’olio è il principe», ha detto.

Proprio all’olio è stato dedicato un laboratorio sensoriale curato da Giuseppe Izza. L’iniziativa ha preso il via venerdì con i laboratori di panificazione per bambini a Santa Maria La Palma, per proseguire a Lo Quarter, dove sono state allestite due importanti mostre sui pani da mensa e rituali. Per la prima volta un evento dedicato ai pani tradizionali ha illustrato al pubblico anche la componente scientifica: gli esperti di Porto Conte Ricerche e dell’Università di Sassari hanno mostrato l’ingrandimento dei ceppi microbici selezionati in laboratorio e la complessità del lievito madre, offrendo uno spaccato delle attività che migliorano la qualità delle produzioni. Il Concorso per il Miglior Pane di Sardegna, Sezione “Mensa”, è stato vinto dal Tundu di Ploaghe del panificatore Antonio Me, versione logudorese del civraxiu, premiato per la morbidezza e l’ottima lavorazione del lievito madre. Secondo e terzo posto al Panificio Porta di Gonnosfanadiga per civraxiu e coccoi.
Per la sezione “Pani Rituali”, primo posto a Ester Orro di Tramatza con “Sa canoedda de sos isposos”, seguita da Manuela Secchi di Bortigali con due pani votivi. Riconoscimenti speciali ad Anna Maria Lauro per la lunga attività di riscoperta dei pani rituali e a Marisa Iamundo De Cumis per la ricerca e le pubblicazioni sul tema. L’iniziativa è stata organizzata dall’Accademia Sarda del Lievito Madre con il sostegno del Comune di Alghero, della Fondazione Alghero e la collaborazione del Distretto Rurale Alghero-Olmedo, Porto Conte Ricerche, Parco Regionale di Porto Conte e numerosi partner del settore turistico-ricettivo.


 

© Riproduzione riservata