Lutto nella comunità ecclesiale di Alghero per la morte di don Potito Niolu, volto della chiesa di San Giuseppe, nel quartiere La Pietraia, mancato all’età di 91 anni. Nato a Villanova Monteleone il 18 ottobre 1933, e ordinato sacerdote il 24 agosto 1957, don Potito era molto conosciuto per la sua apertura verso i giovani e per la sua generosità verso gli ultimi.

Prima parroco di San Giuseppe per 54 anni, poi collaboratore della stessa parrocchia, ha guidato l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso presso la diocesi, ed è stato consigliere dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero.

«Solo Dio sa della grandezza e della bontà del tuo cuore. Quell’essere un po' burbero nascondeva qualcosa di grande che hai dimostrato nella vita quotidiana di tutti quelli che ti cercavano. Non sarai dimenticato facilmente», queste le parole di Raffaele Masala, uno dei fedeli della chiesa di San Giuseppe.

Un saluto arriva anche dalla parrocchia Santissimo Nome di Gesù di Alghero che si stringe con affetto alla chiesa di San Giuseppe. Cordoglio anche dalle istituzioni locali, dal sindaco Raimondo Cacciotto al consigliere comunale Michele Pais. 

Le dichiarazioni del sindaco Cacciotto: «Don Potito ha servito la comunità ecclesiale con grande dedizione, unendo alla missione pastorale un costante impegno per la crescita della società civile. Con gesti quotidiani di profonda generosità, sempre accompagnati dalla discrezione e dall’umiltà che lo hanno contraddistinto, ha saputo farsi guida spirituale e punto di riferimento umano per tutti coloro che lo hanno incontrato. Il suo cuore è sempre rimasto legato al quartiere della Pietraia - ricorda il primo cittadino - che dal 1967 al 2021 ha rappresentato il centro del suo operato. Qui ha lasciato un segno indelebile, diventando per centinaia di bambini, ragazzi e famiglie una presenza costante, capace di educare, accompagnare e incoraggiare intere generazioni con spirito di servizio e profonda umanità. Don Potito continuerà a vivere nella memoria della comunità e nel cuore di chi ha beneficiato del suo esempio, degli insegnamenti e dei valori che ha trasmesso».

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