Il Castello dei Doria illuminato di rosso, il colore della violenza e del dolore, di una comunità che a fatica reagisce di fronte ad una tragedia così grande. Quelle luci che nella notte, dall’imponente monumento hanno illuminato la città Castelsardo, sono un segnale di lutto e di sensibilizzazione per la morte di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo uccisa, nella tenuta tra Palau e Arzachena, dall’imprenditore del vino reo confesso, Emanuele Ragnedda.

Un simbolo dell’impegno collettivo per dire non alla violenza. «Un silenzio insolito per una notte di fine settembre, dove l’unico suono sono le onde e il vento. Un segno forte e doloroso », si legge sui social.

Una vicenda che a molti non appare reale.

Questa sera anche una fiaccolata silenziosa ad illuminare il buio cupo del borgo.  

L'iniziativa, in programma stasera, giovedì 24 settembre, a partire dalle 21, è stata promossa da don Pietro Denicu, parroco della cattedrale di Sant’Antonio Abate, «per dire no alla violenza e per dire si alla vita che dobbiamo custodire».

La fiaccolata partirà dalla chiesa del Crocifisso con arrivo in piazza del Novecentenario, un silenzio corale di tutta la comunità.

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