Clelia, 31 anni, parrucchiera di Sennori, ha scoperto di essere donna - seppur rinchiusa in un corpo da uomo - quand'era appena adolescente. Aveva 15 anni e frequentava l'Istituto d'arte a Sassari. Comprese allora la propria omosessualità e poi il desiderio irrefrenabile di avere un corpo femminile: "Ho preso coscienza della mia condizione - racconta - e l'ho rivelata alle mie amiche che da subito hanno capito e sostenuto la mia volontà di trasformazione". Quindici giorni fa il dottor Emilio Trignano - specialista in Chirurgia plastica ed estetica nel Dipartimento di scienze chirurgiche e microchirurgiche della facoltà di Medicina dell'Università di Sassari - ha realizzato su di lei il primo intervento in Sardegna di conversione andro-ginoide.

L'operazione è solo l'ultimo passaggio di un percorso che Clelia ha avviato consapevolmente circa dieci anni fa. Per modellare il fisico sono servite terapie ormonali e interventi di chirurgia plastica. Per giungere al definitivo cambio di sesso, prima ancora che bisturi ed esperienza, un parallelo iter giudiziario.

"Perché l'intervento potesse essere compiuto - spiega Vittoria Sechi, l'avvocato che ha sostenuto l'istanza di Clelia davanti al Tribunale civile - era necessaria una precisa autorizzazione del giudice che, dopo aver disposto consulenze psichiatriche, valutasse l'opportunità e l'idoneità del soggetto". L'assenso è arrivato nel novembre del 2011. Lo psichiatra incaricato dal Tribunale, dopo colloqui con Clelia e i suoi familiari, ha certificato che la trasformazione poteva essere compiuta. Ora restano da ultimare le pratiche necessarie perché anche i documenti ufficiali possano denunciare la mutata condizione anagrafica.

"Sono felicissima - dice la protagonista della storia - non solo perché realizzo un desiderio che da quando scambiai il primo bacio con un mio coetaneo ho sempre avvertito come naturale e insopprimibile, ma anche perché la mia vicenda personale può dare coraggio a quanti vivono vite diverse da quelle a cui aspirano per timore del giudizio della gente". Clelia ha sempre deciso di volare alto. Anche al di sopra del "tacco 12" che indossa, insieme ad abiti seducenti e femminili, da quando aveva 17 anni. "Non ho mai finto di essere diversa da ciò che sono - sottolinea - e per queste ho sempre incontrato simpatia e amicizia di quanti sono stati testimoni della mia battaglia. Oggi mi commuovono le prove di solidarietà che sto ricevendo per il sogno che ho finalmente realizzato". (Manuela Arca)
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