Un’estate di fuoco in Sardegna non solo a causa del clima torrido, ma anche per la negligenza di alcuni che hanno acceso micce pericolose con comportamenti imprudenti.

Il Corpo Forestale e di vigilanza ambientale ha messo sotto la lente ben nove persone, denunciate per incendio colposo: condotte imperite, inosservanza delle norme antincendio e sconsideratezza hanno alimentato roghi che avrebbero potuto avere conseguenze ben più drammatiche.

Dagli allacci elettrici fatti male nella pineta di Santa Margherita a Pula, dove scintille hanno rischiato di divorare un intero polmone verde, alle macchine agricole mal manutenute che hanno scatenato fiamme ad Arbus, Ballao e Villasor: episodi purtroppo ricorrenti legati a mancata manutenzione o a scintille generate dal contatto con pietre e metalli.

Non sono mancati abbruciamenti illeciti a Villacidro e Villasimius, con fiamme fuori controllo che hanno reso necessario l’intervento anche di mezzi aerei, e un incendio di interfaccia tra Elmas e Assemini scatenato dalla folgorazione di un volatile sulla rete elettrica, aggravata dall’assenza di dissuasori per l’avifauna.

Tutti questi episodi hanno messo a rischio boschi, terreni agricoli e comunità, evidenziando quanto la sicurezza in materia di prevenzione incendi debba essere rispettata con rigore. Con temperature elevate e vegetazione secca, basta una scintilla per innescare un disastro.

Le denunce per incendio colposo, punito con pene fino a cinque anni di reclusione e obbligo di risarcimento, rappresentano un monito forte per tutti: la prudenza non è un optional.

Il Corpo Forestale invita la popolazione a rispettare le prescrizioni regionali e a segnalare tempestivamente qualsiasi principio di incendio al numero verde 1515, attivo 24 ore su 24.

(Unioneonline/Fr.Me.)

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