17 ottobre 2012 alle 16:01aggiornato il 17 ottobre 2012 alle 16:01
Sanità, scontro sui piccoli ospedali"La chiusura non è intento della Giunta"
Dopo l'approvazione di ieri in Aula, a voto segreto, dell'emendamento del centrosinistra al ddl sulla sanità che ha salvato i piccoli ospedali della Sardegna, il centrodestra non ci sta a passare per la parte politica che vuole cancellare le piccole strutture dell'Isola.Il capogruppo dell'Udc, Giulio Steri, in un accalorato intervento, si è rivolto alle opposizioni dicendosi "contrario a sistemi di propaganda". Con questo emendamento, ha spiegato, "vengono condannati a morte i piccoli ospedali, perché la norma è a rischio di impugnativa da parte del Governo". Una stoccata alla Giunta è arrivata dal leader dell'Udc Giorgio Oppi. "Sono contrario - ha detto - a fare un'altra porcata come le residenze sanitarie assistite (Rsa) e anche a inventarci strutture fantasmagoriche come gli hospice". Appoggiato da tutto il centrodestra, è poi passato un emendamento ad hoc, annunciato dal capogruppo del Pdl Pietro Pittalis, che riparametra alcuni criteri sul rapporto tra posti letto-ricoveri e popolazione. Anche Pittalis ha preso le distanze dall'emendamento del centrosinistra sostenendo che "non è nell'intenzione della maggioranza chiudere i piccoli ospedali. Il centrosinistra è tornato sui suoi passi dalla scorsa legislatura - ha argomentato l'esponente del Pdl - ma così come sono i piccoli ospedali non hanno senso e non rispondono alla domanda di una sanità migliore quanto a mantenere in vita qualche primariato o le strutture complesse: il problema vero è riconvertire e rilanciare i siti periferici". In un altro emendamento, ancora da discutere, a firma dei capigruppo del centrodestra, vengono elencati gli ospedali minori che la razionalizzazione prevede di 'salvarè. Oltre a quelli inseriti nel provvedimento del centrosinistra vengono inclusi anche gli ospedali di Ittiri, Thiesi, San Gavino, Lanusei, Carbonia, il civile di Alghero, e il Cto di Iglesias. Nel frattempo, l'Aula ha approvato un emendamento sostituivo totale dell'articolo 11 che prevede un tempo minimo di 230 giorni per gli adempimenti delle aziende sanitarie chiamte a procedere con la cosiddetta 'riforminà. I lavori del Consiglio sono stati sospesi dopo una conferenza dei capigruppo e riprenderanno alle 16.
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