Interverrà il governo per prendere una decisione definitiva sull’ampliamento di Rwm.

Dietrofront di Alessandra Todde che, anche per non alimentare ulteriori frizioni all’interno della maggioranza, ha deciso di non decidere, non portando la delibera in Giunta oggi, ultimo giorno utile per dare il via libera al progetto.

All'istruttoria avviata dagli uffici degli assessorati competenti mancherebbero ancora le valutazioni che riguardano in particolare il dissesto idrogeologico e quelle in ambito sanitario, lascia trapelare la Regione. Dunque, non si può procedere a una pronuncia definitiva.

Nei giorni scorsi Alleanza Verdi Sinistra, che sostiene Todde,  ha messo in chiaro che avrebbe votato contro la delibera. «No all’economia di guerra», hanno ribadito gli esponenti regionali del partito, appoggiati dal deputato Angelo Bonelli: «Giusto votare no perché non solo dobbiamo essere coerenti con quello che diciamo, ma la Sardegna è e deve restare una Regione di pace. Questa delibera va bocciata, non può accadere che una giunta progressista faccia questo».

Due mesi fa il Tar, a seguito di un ricorso di Rwm, aveva ordinato alla Giunta Todde di decidere entro oggi. L’esecutivo regionale non lo fa, dunque la palla passa al Governo Meloni, che dovrà nominare un commissario ad hoc a cui rimettere l’autorizzazione.

E l’esecutivo nazionale agirà subito, ha promesso il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso, aprendo i lavori del tavolo sulla situazione dello stabilimento di Domusnovas: «Mi auguro che la Regione Sardegna si esprima entro oggi sul progetto Rwm, rispettando il termine fissato dal Tar. Ma ove ciò non accadesse, ho già preso contatti con il ministro Pichetto affinché si possa intervenire tempestivamente in supplenza della Regione, così da superare uno stallo amministrativo ormai insostenibile e garantire finalmente una soluzione positiva a una vicenda che si trascina da troppo tempo».

Urso ha rassicurato dunque azienda e sindacati e invitato Rwm Italia ad avviare immediatamente il confronto con le organizzazioni sindacali sul piano occupazionale, che prevede la stabilizzazione degli attuali lavoratori e le nuove assunzioni. A detta dell’azienda ci sarebbero 60 posti di lavoro congelati sino a marzo in attesa delle risposte. Posti che, a regime, potrebbero raggiungere le 250 unità.

(Unioneonline/L)


 

© Riproduzione riservata