Una rete di raccoglitori sparsi in tutta l'Isola e un centro di smistamento in città. Mirto, corbezzolo, more, fichi d'India, fichi, cicoria, bietole, rucola, finocchi selvatici, asparagi, carrube così via fino a comprendere duemila prodotti mangerecci che si trovano nelle campagne senza doverli coltivare: non a caso il progetto che li riguarda si chiama "Grazie terra". A lanciarlo è l'omonima associazione no profit guidata da Enrico Marongiu che ha ottenuto il supporto dell'assessorato regionale all'Agricoltura e del Comune.

LA PRESENTAZIONE Ieri all'hotel S'Uliariu, nelle campagne di Bing'e Cresia, l'iniziativa è stata presentata ufficialmente. «Si tratta del classico uovo di Colombo», spiega Marongiu: «Le nostre campagne offrono un'impressionante varietà di prodotti naturali che non vengono utilizzati. Realizzando una rete con aziende no profit che coinvolga ogni Comune, possono essere raccolti e commercializzati: a Quartu è prevista la nascita di un centro che si occuperà di pulire, sezionare e confezionare per poi passare alla fase di commercializzazione in negozi appositi».

POSTI DI LAVORO Se in ogni Comune dovessero operare due aziende con venticinque dipendenti ciascuna, è quanto prevedono i promotori, complessivamente si darebbe lavoro a tanta gente. «Non c'è bisogno di titoli di studio o particolari specializzazioni. Bisogna soltanto superare l'handicap mentale di ritenere la terra troppo bassa e quindi essere costretti a inchinarsi. Noi, al contrario, crediamo che questa sia una scommessa importante per lo sviluppo della nostra Isola e il sostegno alle famiglie».

IL PROGETTO Già oggi parecchie famiglie si reggono o arrotondano proprio con la raccolta di prodotti che crescono spontaneamente nelle campagne e che poi vendono a bordo strada. L'obiettivo è creare una rete di solidarietà che consenta di dare lavoro a persone in difficoltà economiche: i numeri degli occupati devono essere tutti dimostrati sul campo, è proprio il caso di dirlo, mentre per finanziare il progetto verranno utilizzati fondi europei. Il fatto che Regione e Comune abbiano già dato la loro disponibilità a sostenere il progetto rende la strada meno in salita.

IL COMUNE «L'ambiente e il territorio sono beni inestimabili», commenta il sindaco Mauro Contini «che vanno valorizzati e difesi dal degrado. L'amministrazione può svolgere un ruolo di coordinamento in questo progetto che valuteremo con molta attenzione».

ASSESSORI L'assessore alla Programmazione Lucio Falqui, presente all'incontro assieme al presidente della commissione Urbanistica Carlo Melis, ha sottolineato, invece, l'aspetto sociale: «Si creano nuove prospettive di lavoro». Spetterà al Comune, nella fase esecutiva, indicare un'area dove realizzare l'impianto di raccolta e commercializzazione.

LA REGIONE Sostegno anche da parte dell'amministrazione di viale Trento. «E' un progetto», spiega Mimmo Zedda, capo di gabinetto dell'assessorato all'Agricoltura, «che mira alla valorizzazione dei prodotti della terra. Oggi registriamo un tasso di abbandono del sessantacinque per cento delle superfici fertili: eppure sulle nostre tavole i prodotti sardi rappresentano soltanto il venti per cento».

GIOVANNI MANCA DI NISSA
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