19 aprile 2012 alle 14:57aggiornato il 19 aprile 2012 alle 14:57
Referendum, attesa per sentenza del Tarsu quesiti che aboliscono province sarde
Si saprà tra stasera e domani la sorte dei quesiti referendari per l'abrogazione delle Province in Sardegna.Il Tar si è infatti riservato di decidere sul ricorso presentato dall'Unione Province sarde (Ups) contro il voto promosso dai referendari fissato per domenica 6 maggio. L'udienza si è svolta a porte chiuse: in camera di consiglio, si è riunito il collegio della Seconda sezione, presieduto da Francesco Scano, a latere Alessandro Maggio e Grazia Flaim. Il ricorso era stato presentato a fine febbraio dall'Ups, guidata da Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro, per contestare la legittimità del decreto firmato dal governatore Cappellacci il 20 febbraio scorso che, introducendo i 10 referendum regionali contro i costi della politica, aveva anche compreso quattro quesiti relativi all'abrogazione delle Province. Secondo il legale dell'Ups, Marcello Cecchetti, la procedura ha violato un articolo dello Statuto sardo che ha cancellato la norma sui referendum abrogativi. Non solo: per i ricorrenti le modifiche delle circoscrizioni provinciali devono passare da una consultazione delle popolazioni locali non dell'intero corpo elettorale. La decisione della Regione, inoltre, sarebbe stata adottata ai sensi di una legge (la 20 del 1957) non più applicabile e sarebbe stato necessario ricondurre il tutto alla Legge statutaria per evitare che il riferimento normativo fosse viziato da legittimità costituzionale. Ulteriori ricorsi, accorpati con quello dell'Ups, sono arrivati anche dalle Province dell'Ogliastra, di Cagliari, di Nuoro, del Medio Campidano e Olbia Tempio, mentre si sono costituiti per resistere in giudizio sia la Regione, con il suo ufficio referendum attraverso gli avvocati Tiziana Ledda e Mattia Pani, sia i promotori della consulta per il referendum, Mara Lai, Efisio Arbau e Pierpaolo Vargiu. Le difese della Regione hanno presentato un'eccezione di giurisdizione, ritenendo non competente il Tar ma il giudice ordinario.
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