Re Cancioffali, il rogo è una festaZeppole in piazza L'Unione Sarda
Domenica sera migliaia di maschere hanno celebrato il Carnevale Stellare al ritmo indiavolato della Ratantira.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Stelle filanti, coriandoli, diavoli, ballerine, indiani e guerrieri. Migliaia di maschere ieri sera sono state le protagoniste del Carnevale stellare di piazza L'Unione Sarda. Zeppole, laboratori per maschere in cartapesta, balli, scherzi, Ratantira e tanta musica e intrattenimento proposto dalla coppia di Radiolina: Simonluca al mixer e Luca Carcassi 'gran maestro di cerimonia' al microfono, sotto l'occhio vigile di Ottavio Nieddu. Come da tradizione, l'immancabile rogo di Re Cancioffali ha chiuso la prima edizione del Carnevale stellare con la promessa di in appuntamento tra un anno.
Il blitz nella nuova piazza di Santa Gilla è iniziato subito dopo pranzo. Alle 16, come da agenda, le mascherine, ma non sono mancati i più grandi, si sono ritrovate di fronte al palco animato dai due conduttori. Sullo sfondo, oltre la fontana multicolore, il pupazzo in cartapesta di Cancioffali. Tutto seguito a debita distanza e con discrezione da alcune pattuglie di carabinieri, poliziotti, vigili urbani e da una squadra di volontari del soccorso. Per fortuna sono rimasti con le mani in mano. Tutto è filato liscio, sotto un unico comune denominatore: il divertimento. La Ratantira indiavolata dei tamburini del Villaggio pescatori e dei marinai e dei jolly del quartiere Marina ha fatto da colonna sonora alla manifestazione. Un ritmo contagioso sparato a palla sotto i portici tra mimi, giocolieri e artigiani della cartapesta.
Uno dei momenti più divertenti della serata ha avuto come protagonisti i bambini. La giuria di Radiolina ha premiato le due mascherine più simpatiche e curiose del Carnevale. Ad aggiudicarsi il primo riconoscimento (gadget e biglietti omaggio del Planetario) è stata Pamela, un simpatico orsacchiotto viola di appena cinque mesi, accompagnata dalla mamma Rosaria Spano. «Diventerà Miss Italia», commenta il vocalist Luca Carcassi. A, E, I, O, U - Y . Trenini e i classici Macarena e sambe ed ecco l'altra premiazione. Il titolo di mascherina simpatica del Carnevale Stellare è andata a un Cappuccetto Rosso di due anni, che di nome fa Chiara. Sale sul palco in braccio al papà Andrea Zedda di Quartu.
Tra un ballo, uno scherzo e una spruzzata di coriandoli non sono mancate le zeppole. Oltre settanta chili, distribuite in un banchetto e da coraggiosi camerieri che hanno affrontato la folla.
Per l'organizzazione dell'evento sono state coinvolte le associazioni Senza Confini La Marina, Dopolavoro ferroviario e Ballu Tundu, il comitato di quartiere Villaggio Pescatori, la società di Sant'Anna, il laboratorio Sartoria Patricia e quello di lavorazione della cartapesta Florio Morescalchi. Tutti hanno messo l'anima per la buona riuscita della manifestazione. Un impegno che vale doppio. Anche perché quest'anno la crisi si è fatta sentire anche dalle parti del Municipio di via Roma. I bilanci asciutti, infatti, hanno costretto l'amministrazione comunale a ridimensionare notevolmente i contributi per gli spettacoli. Grazie al loro impegno, però, la manifestazione di ieri sera è stata un successo, un modo per salvare le tradizioni della città. E la nuova piazza vuole diventare il posto ideale e naturale per non dimenticare la storia cagliaritana e proiettarla al presente, pensando al futuro.
Spread, licenziamenti, disoccupazione, Borse. Ha ancora senso fare festa quando il segno negativo è una costante nella maggior parte degli italiani? «Festeggiare è giusto, basta non esagerare con le spese», commenta Roberto Puddu, cagliaritano di 31 anni, che ha partecipato al Carnevale Stellare con la moglie e la figlia Alessia di sei anni. «Crisi o non crisi, il Carnevale non lo perdo per nessuna ragione al mondo», afferma Andrea Pani, 31 anni, di Assemini. «Sono qui con il mio gruppo di 14 vichinghi: è un evento che stiamo preparando da due mesi».
Alle 20,15 i giocolieri sputafuoco iniziano il rituale propiziatorio di fronte al pupazzo. «Cambara, cambara, cambara e maccioni, pisciurrè, sparedda e mumungioni». Le fiaccole aggrediscono la cartapesta. Sette minuti di rogo e di Cancioffali non rimane che lo scheletro.
L'appuntamento è al 2013.
Andrea Artizzu